Una coppia è stata arrestata dalla Polizia Postale con l’accusa di reato di circonvenzione di incapace in concorso; vittima una donna, lavoratrice dipendente residente in provincia. I due si sarebbero approfittati della fragilità emotiva della signora che, dopo aver conosciuto la coppia, li ha accolti nella sua abitazione, consegnando loro anche significative somme di denaro.
Ad illustrare i dettagli dell’operazione coordinata dalla Procura di Belluno, il responsabile della sezione di Belluno della Polizia Postale Gianluca Brancaleone e il dottor Michele Fioretto, del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Veneto – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia.
Le indagini hanno preso il via anche grazie alle segnalazioni degli operatori di Poste Italiane, dove la donna aveva il conto corrente: troppo frequenti e “consistenti” i prelievi allo sportello, così come pareva ingiustificata – di fronte al tenore di vita della donna – quella richiesta di prestito. Una prima perquisizione ha portato così al sequestro alla coppia di svariate migliaia di euro e di due biglietti del treno per il Sud Italia; qualche giorno dopo, un lungo pedinamento ha portato gli agenti a fermare i due in stazione ferroviaria: con loro, altri due biglietti per il Meridione e un’importante somma di denaro, da poco prelevata sempre dalla vittima.
In sede di convalida dell’arresto sono scattate le misure di divieto di avvicinamento e di divieto di dimora in Regione Veneto. Per i due indagati, sottolineano comunque dalla Polizia, vige il principio di non colpevolezza, fino alla sentenza definitiva.
Particolarmente significativa per la riuscita dell’operazione di polizia è stata la collaborazione tra le forze dell’ordine e gli istituti bancari e di credito, in questo caso Poste Italiane; l’obbiettivo di Procura e Polizia di Stato è quindi quello di proseguire e rafforzare questo clima di collaborazione, soprattutto a tutela delle persone più fragili, a più alto rischio di cadere vittima di reati.