«Ci tenevo a dedicare un successo a David, uno Maudi e uno ad Andrea»

«Ci tenevo a dedicare un successo a David, uno Maudi e uno ad Andrea»

Sono tornatele emozioni di Alpago Sky Super 3, la sky race che onora la memoria di David Cecchin, Maudi De March e Andrea Zanon: i tre ragazzi del Soccorso Alpino caduti sul Monte Cridola il 10 agosto del 2012.

Dopo due stagioni nelle quali si è disputata nel fine settimana, l’evento è tornato nella sua collocazione originaria, il 10 agosto. Caratterizzata da un dislivello importante e da diversi passaggi tecnici sia in fase di salita, sia in discesa, la gara è scattata alle 8.30 da piazza Roma a Lamosano per concludersi, dopo 21,3 chilometri (1.980 i metri di dislivello positivo) in piazzetta Belvedere a Chies. A vincere è stato Gianpietro Barattin, atleta di casa al successo per la terza volta. Dopo una prima parte in compagnia degli altri favoriti (il veronese Francesco Lorenzi, vincitore nel 2021, il bellunese di Alpano di Piave Eddj Nani, vincitore nel 2019, e il bergamasco Sergio Bonaldi), Barattin è rimasto solo a metà della salita che portava al “tetto” della gara, il Monte Venal, a quota 2.212. Passato con un margine di circa tre minuti in vetta (davanti, nell’ordine, a Lorenzi e Nani), l’alpagoto ha poi controllato in discesa, andando a vincere in 2h27’35”. Al secondo posto si classificava Eddj Nani, staccato di 2’37”. In terza posizione Francesco Lorenzi (+3’34”). A completare la top five, l’ex fondista azzurro Sergio Bonaldi e il giovane cortinese Marco De Meo.

«Alpago Sky Super 3 è una gara che amo particolarmente ed era uno degli obiettivi del 2023. È la terza vittoria, ci tenevo a fare tris per dedicare un successo a testa ai ragazzi del Soccorso: una ad Andrea, una a David, una a Maudi. Ci sono riuscito, sono contento, emozionato» spiega Barattin. «Fino a Roncadin (metà della salita al Venal, ndr) viaggiavo tra la quarta e quinta posizione. Poi ho continuato ad andare del mio ritmo, gli altri evidentemente sono calati e io mi sono trovato in testa. In cima il margine era abbastanza ampio e ho fatto la discesa in controlla». 

In campo femminile, la sfida è stata quella annunciata tra la plurivittoriosa Cecilia De Filippo (prima nel 2015, 2017 e 2021) e la vincitrice dello scorso anno, Giulia Pol. De Filippo, in testa al Monte Venal e oltre la metà della discesa finale, ha tagliato il traguardo per prima ma, avendo sbagliato percorso nella parte finale, è stata squalificata. Vittoria a Giulia Pol, al traguardo in 3h01.16. Seconda posizione per la cortinese Shari Chenet (3h19.32) e terza per la veneziana Alessandra Olivi (3h22.40).

«Sono partita bene, poi attorno alla mezzora di gara ho avuto un po’ di mal di testa. Non ho però mollato, duellando con Cecilia. Lei è più forte in salita, io contavo di non perdere troppo e recuperare in discesa» racconta Giulia Pol, campionessa italiana skyrace Fisky e azzurra ai recenti Europei skyrace in Montenegro. «Così è stato, e ai meno cinque sono riuscita a prendere la testa e a vincere per la seconda volta. Aggettivi per definire Alpago Sky? Dura, entusiasmante, snervante, però divertente».

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