La volata del Castello di Alboino come “Luogo del cuore” del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano si arricchisce con un sostegno di peso: il Comune di Feltre sostiene – ora anche formalmente – la candidatura con una delibera approvata dalla giunta nella seduta di lunedì scorso. Non solo: l’annuncio di questo sostegno lancia anche la presentazione dei piani di recupero dello storico palazzo.
La candidatura: sostegno e prospettive
A presentare l’appoggio istituzionale alla candidatura, buona parte della giunta comunale: la sindaca Viviana Fusaro, gli assessori Andrea Bona e Maurizio Zatta (assenti giustificati Flavia Colle e il vicesindaco Claudio Dalla Palma), il presidente del consiglio comunale Ennio Trento. «Parliamo di un percorso avviato con il FAI di Feltre già nella scorsa estate: – ricorda Fusaro – vogliamo valorizzare questo luogo storico e il suo ruolo culturale, paesaggistico e simbolico per la nostra città».
La campagna del FAI è iniziata a settembre e nel primo mese il Castello di Feltre aveva raggiunto la prima posizione a livello nazionale; ora, con poco meno di 9300 voti, si trova al sesto posto nazionale e saldamente al primo posto a livello regionale: «Sono state e sono tuttora tantissime le persone coinvolte, e grazie al vicesindaco Dalla Palma e al Comune adesso stiamo dialogando anche con le scuole di Feltre e della provincia. – spiega Isabella Pilo, capogruppo del Fai di Feltre, affiancata dal capo delegazione del Fai Belluno, Adriano Barcelloni Corte – L’invito è quindi quello a tutti i bellunesi di votare per il castello di Feltre, uno dei simboli della nostra provincia; se anche non dovessimo finire tra i progetti finanziati, c’è la possibilità di ottenere comunque delle risorse dopo la campagna, dimostrando l’impegno e la qualità del lavoro di promozione e valorizzazione svolto».
I primi tre Luoghi del Cuore a livello nazionale, infatti, riceveranno a fine campagna – si chiude il 10 aprile – un finanziamento da 50mila a 70mila euro per progetti di valorizzazione del bene, ma ulteriori risorse potranno essere destinate a iniziative particolarmente meritevoli. In provincia di Belluno, negli scorsi anni, avevano beneficiato di un finanziamento Fai la Scuola Gabelli di Belluno per la sistemazione del tetto e – nel post Vaia – i Serrai di Sottoguda a Rocca Pietore.
Il castello verso il recupero della struttura
Sul Castello di Alboino non si lavora però solo dal punto di vista della campagna Fai: l’amministrazione comunale è infatti già al lavoro per un programma di recupero dell’intera struttura per restituirla alla città e per raccontarne la storia. Prima però ci sono dei passaggi da fare, primo tra tutti quello dell’acquisizione del castello: le due torri – quella dell’orologio e quella del campanon – sono infatti già di proprietà comunale, mentre il resto della struttura – il castello e la casermetta – sono invece in mano al Demanio: «Con gli uffici abbiamo già progettato alcuni interventi di sistemazione che ci permetteranno di procedere con l’acquisizione di tutte le strutture oggi di proprietà del Demanio, come già fatto con le ex caserme. – spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Bona – Tra il 2025 e il 2026 contiamo di chiudere questa partita e di realizzare gli indispensabili lavori di sistemazione del tetto, che ci consentirebbero di preservare il palazzo in previsione di un suo recupero».
Su questo tema, quello del recupero complessivo, l’amministrazione si dimostra prudente: bocche cucite sui possibili costi, e anche le tempistiche restano vaghe, anche se il presidente Ennio Trento si lascia scappare che «il 2026 dovrebbe essere l’avvio della progettazione partecipata degli spazi e della ricerca di fonti di finanziamento a livello locale, regionale ed europeo; con progetti e risorse, si potrebbero ipotizzare 3-4 anni di lavori».
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