Caro luce e gas: «Aumenti anche del 200% per le imprese artigiane»

Caro luce e gas: «Aumenti anche del 200% per le imprese artigiane»

«Se non si abbassano i costi energetici, non ci potrà essere nessuna ripresa. Le spese attuali rischiano di essere insostenibili, soprattutto se sommate agli aumenti delle materie prime». È quanto afferma la presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella, analizzando l’elaborazione dei dati sui consumi luce e gas 2022 effettuata dall’ufficio studi della Federazione regionale e dopo aver raccolto le preoccupazioni delle imprese associate.

Le proiezioni sono state fatte su diversi tipi di consumo e diverse tipologie di azienda artigiana. Rispetto al 2021 un’azienda della plastica che utilizza annualmente 2,5 milioni di kWh avrà un aumento della spesa della materia prima del 289%, passando da 186.257 euro a 725.761 euro; un’azienda meccanica con 1,2 milioni di kWh/anno subirà un aumento del 287%, passando da 88.034 euro a 341.320 euro. L’aumento per un’azienda della ceramica con 20.790 kWh annui sarà del 254%, passando da un costo materia prima di 1.798 euro a 6.372 euro, mentre per il gas con 1.921 metri cubi mensili l’aumento sarà del 358%, passando da un costo medio mensile di 436 euro a 2.076 euro. Un caseificio che consuma 594.462 KWh/anno avrà un aumento del 281%, con costi che passeranno da 42.225 euro a 160.864 euro, mentre per il gas a fronte di un consumo mensile di 20.112 metri cubi avrà un aumento del 398%, passando da una spesa media mensile di 4.188 ero a 20.882 euro. Un molino con 1.454.494 kWh annui passerà da un costo del 2021 di 99.338 euro a 388.615 euro con un aumento del 291%. 

«Di fronte a questi dati non possiamo che essere preoccupati – commenta la presidente Scarzanella -. Tanto più per le aziende di montagna, dove i costi energetici sono superiori, tra riscaldamento e luce. In queste settimane abbiamo registrato la preoccupazione di diversi associati. Pur non avendo aziende “energivore”, molte accusano il colpo e sono costrette a rivedere i prezzi di vendita; altre, come ad esempio le carrozzerie e le officine meccaniche, prevedono di spendere il doppio tra corrente e gas. Costi che incidono soprattutto perché sommati alle difficoltà della pandemia».

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