Caos Acc. Produzione alle stelle, ma a Roma sparisce l’emendamento per la liquidità

Caos Acc. Produzione alle stelle, ma a Roma sparisce l’emendamento per la liquidità

Se c’erano ancora dubbi, ieri sono stati fugati tutti: Acc è l’azienda dei controsensi. Lo stabilimento di Mel sta funzionando. Anzi, sta producendo molto più di quanto ci si potesse aspettare. E il mercato apprezza i compressori che escono dalla fabbrica zumellese. Eppure, tra 25 giorni potrebbe finire del tutto la storia di un’impresa che ha scritto pagine importanti di economia bellunese, veneta e italiana.

Ieri sono arrivati i dati. Quelli che parlano chiaro. Da una parte i numeri della produzione. Dall’altra l’assenza di liquidità e l’assenza di una autentica politica industriale da parte dello Stato. È impossibile definire altrimenti quello che è successo: prima l’annuncio urbi et orbi da parte della viceministra Todde di un emendamento che avrebbe garantito liquidità allo stabilimento per continuare a produrre anche dopo il 31 maggio (da citare anche la dichiarazione, ancora a fine marzo, del senatore leghista Saviane, secondo cui «il ministro Giorgetti ha preso a cuore il futuro delle aziende in difficoltà e per l’Acc si aprono buone prospettive»); poi la smentita del ministro Giorgetti.

I DATI

Nei primi quattro mesi del 2021, da Acc sono usciti 665.962 compressori, +40,7% rispetto al periodo gennaio-aprile dell’anno scorso e +16,9% rispetto alla media del triennio 2018-20. I compressori venduti sono stati 695.872, ben il 53,3% in più rispetto agli stessi mesi del 2020 e +31,8% rispetto alla media del triennio precedente. Risultati positivi si riscontrano anche in termini di ricavi che raggiungendo i 16.180.000 euro, segnano un incremento di oltre il 53% sul primo triennio dell’anno passato.

«Risultati estremamente positivi – commenta l’assessora regionale Elena Donazzan -. Con questi numeri non si può pensare di chiudere un’azienda con così tanto lavoro e una prospettiva di commesse per i prossimi anni. Commesse che vedono già coinvolti i migliori clienti del mondo per un’azienda che ha bisogno di risolvere il problema della liquidità immediata».

LA REALTÀ

Eppure… da Roma ieri sono giunte brutte notizie. Tutti si aspettavano il “famoso” emendamento Giorgetti. In realtà è arrivato solo qualcosa di fumoso. Risposte vaghe.  Un rimpallo tra viceministra e ministro su chi avrebbe annunciato un emendamento che invece non c’era. E un caos inaccettabile per i lavoratori. 

«L’emendamento è uno strumento che garantisce la sopravvivenza di Acc e pone le basi per qualsiasi sviluppo futuro – la laconica risposta dei sindacati -. È incredibile come lo Stato riesca a far arrivare risorse per sostenere le più improbabili attività ed iniziative sociali e non trovi il modo per sostenere un’industria con sicure e certe ricadute benefiche su tutto il territorio».

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