California: il sogno americano prende forma nella Valle del Mis

California: il sogno americano prende forma nella Valle del Mis

 

Siamo intorno all’Ottocento e, salendo lungo il torrente Mis, sotto il borgo di Pattine, attraverso la conca dell’omonimo canale del Mis e di Gosaldo, ecco spuntare una piccola osteria: era frequentata da minatori e boscaioli del posto. E chiamata “Alla California”, con spaccio alimentare, acquaviti e vini.
 Il nome evoca proprio il sogno americano.
Sì, avete capito bene: il sogno americano.
Perché a quei tempi vi erano delle miniere nei dintorni e la leggenda narra che il proprietario fosse proprio un ricco emigrante “di ritorno” dall’America.
Nel 1882 quell’osteria fu inghiottita da una disastrosa alluvione. Ma nuove importanti miniere di mercurio aprirono sulla costa di Vallalta (sul confine tra Agordino e Primiero).
Furono anni fortunati, quelli, per gli abitanti della zona.
Un’autentica corsa all’oro: un centinaio di famiglie viveva tra California, Pattine, Tiser, Sagron e Mis.
Tanto che era stato costruito uno stabilimento industriale per estrarre il mercurio con due forni fusori.
All’epoca il lavoro non mancava, soprattutto per l’indotto delle miniere: fabbri, boscaioli e trasportatori, un tempo con i carri e poi su rotaia.
Il forno “Vallalta” divenne famoso per le tecniche usate nella sua costruzione.
Ma, come tutti i sogni belli, finiscono con un brusco risveglio.
A causa dell’eccessivo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, del disboscamento eccessivo, delle piogge “acide” dovute all’evaporazione di vapori di zolfo, le miniere vennero gradualmente abbandonate, fino alla chiusura nel 1963.
Dal primo dopoguerra, però, California tornò in auge, riprese vigore.
Venne aperta una strada carrozzabile nel 1921, che attraversava l’intera la valle del Mis: il primo servizio di corriere con la ditta Buzzatti.
Ci fu un nuovo rifiorire di quei luoghi e un grande richiamo turistico.
La vecchia osteria dei minatori divenne un albergo: l’albergo Bissoli. Le case dei borghi di Pattine e Rozze, rimesse a nuovo.
Fu costruita la chiesa con la sua canonica: c’era vita. Bella vita, con i turisti che arrivavano perfino da Venezia.
California divenne in poco tempo un luogo alla moda, conosciuto in tutto il Bellunese.
I giovanotti da ogni angolo dell’Agordino frequentavano la sala da ballo e l’elegante ristorante.
Nel 1954 fu addirittura accesa la prima televisione: cosa a dir poco prodigiosa.
Ma tutto venne cancellato la notte del 4 novembre 1966, quando una violenta alluvione spazzò via la bella vita. E tutto ciò che trovò nel suo corso.
Fortunatamente non ci furono perdite umane, anche se molti abitanti non poterono far altro che migrare in Svizzera o Germania, mentre gli altri vennero trasferiti nella frazioni di Gosaldo (nelle casette della Croce rossa) e a Sedico.
Ecco perché a Maieran si costruì un quartiere chiamato “Nuova California”.
La vera California bellunese, invece, rimane un paese quasi fantasma.
Chi vi passa, soprattutto d’autunno, può intravedere tra gli arbusti e ciò che rimane dei bei tempi andati: un pezzo di canonica e l’albergo semi-sommerso dalla ghiaia, portata dalle piene del fiume.
Rimango i ricordi, quelli sì. E non c’è alluvione che li possa spezzare.

 

CURIOSITÀ


Il cognome Da Rozze proviene proprio dall’abitato Rozze. Come Renon e altri. 
Dalla località Pattine, d’estate abitata da alcuni proprietari delle poche case rimaste, si possono raggiungere a piedi i Piani Eterni.
Inoltre, chi vuole fare una passeggiata può scoprire le antiche miniere tra gli anfratti di Vallalta.

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