È stata inaugurata l’autunno scorso, con un grande trasporto emotivo della comunità locale che quella panchina rossa l’ha identificata con la vittima di femminicidio a cui è dedicata. E poi, l’8 marzo, data simbolo, è stata sfregiata dalla maleducazione. La panchina rossa di Sedico infatti è diventata meta di bivacco di qualche buontempone che ha pensato bene (anzi, malissimo, a dirla tutta) di lasciare le sue immondizie proprio lì, in quel piccolo luogo dedicato al ricordo di una donna che non c’è più.
Il buontempone si è portato una borsa di plastica con patatine, bottiglia d’acqua e una busta con un etto di prosciutto. Un picnic in piena regola, perfetto per la giornata tiepida di inizio primavera. Solo che dopo aver consumato il pasto su quella panchina, ha lasciato tutto lì: immondizie, rifiuti… il rispetto invece non lo aveva portato con sé, ma l’aveva lasciato direttamente a casa.
Inevitabile lo sdegno dei sedicensi. E in particolare della Pro loco, che gestisce l’area di Villa Patt, dove la panchina rossa è stata installata.
«Nel giorno della festa della donna l’area dedicata a una donna è stata utilizzata come discarica da qualche ineducato ospite» si legge in un post della Pro loco. «”Caro” visitatore, con la borsa con cui ti sei portato il pasto, potevi anche riportarti a casa le immondizie, o inserirle nei cestini presenti in zona. Ricordiamo che il giardino di Villa Patt è aperto a tutti coloro che amano questo luogo, che lo proteggono e lo rispettano. I nostri volontari passano tante ore del proprio tempo, senza remunerazione alcuna, per prendersene cura. Chi lo distrugge, chi lo imbratta, chi porta il cane a farci la pupù senza raccoglierla, chi lo utilizza come discarica è pregato di andare altrove».
