Il 2023, per il Veneto, sarà l’anno del Pimo? L’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ci crede fermamente, e all’obiettivo sta lavorando da tempo. Ma cos’è il Pimo? E’ l’acronimo di Piattaforma Intelligente di Monitoraggio del territorio. L’idea è di mettere insieme la mole, enorme, di dati a disposizione di enti e soggetti pubblici e privati. Ad esempio i dati satellitari, ma anche quelli provenienti dai sensori di monitoraggio delle frane o delle maree, che però difficilmente dialogano tra loro.
Il 2023 sarà anche l’anno che vedrà concludere tutti i cantieri post – Vaia ancora in opera. Bottacin, che questa mattina nella sede del Genio civile di Belluno ha presentato i risultati del 2022 è fiducioso anche in tal senso, anche se non nasconde le difficoltà nel mettere a terra 2.500 cantieri in tre anni, alcuni particolarmente complicati, come quello dei Serrai di Sottoguda:
Nell’incontro con la stampa Bottacin ha toccato anche il tema della specificità del Bellunese. Bottacin parla di «risultato epocale» in merito alla legge regionale 24 sull’autonomia energetica. La quale prevede che, alla scadenza delle grandi concessioni idroelettriche le centrali diventeranno di proprietà regionale. E per le 24 centrali esistenti nel Bellunese sarà la stessa Provincia ad indire le gare per le nuove concessioni:
Infine, uno sguardo al futuro della Provincia. Che per Bottacin dovrebbe tornare ad essere un ente di primo livello.: