Il Belluno non intende fermarsi. Non ora, che ha piazzato la sua bandierina in vetta alla classifica.
Dopo la vittoria di misura a Chions, e il sorpasso ai danni del Mestre, i gialloblù sono tornati ad assaporare antiche sensazioni. E, al netto delle dichiarazioni di facciata, l’ambiente culla pensieri ambiziosi. Perché il traguardo salvezza è sempre più vicino, ma un simile bottino (26 punti in 16 giornate) invita ad alzare l’asticella. Per questo, sotto traccia e sotto voce, sta prendendo quota un nuovo obiettivo: no, il primato sarebbe francamente troppo, anche perché non va dimenticato che Trento e Clodiense devono ancora recuperare tre sfide. Più alla portata appare, invece, la qualificazione ai playoff. Perché il Belluno è una squadra che concede poco (è la quarta miglior difesa del torneo), segna con regolarità (con bomber Corbanese, già a quota 9, e ora pure con i centrocampisti: vedi Masoch, autore della rete decisiva a Chions) e soprattutto gioca a memoria.
Per misurare le ambizioni dolomitiche, appare indicativo il prossimo test: domenica, al polisportivo, approderà infatti il Campodarsego. Una compagine costruita per le zone alte della graduatoria, ma che, a causa del Covid, si trova relegata sui fondali. E non potrebbe essere altrimenti, avendo 6 partite ancora da recuperare. Ma la qualità dell’organico non si discute. In più, nel 2016, Belluno e Campodarsego si contendevano la finale playoff. E se il copione si riproponesse a distanza di cinque anni?