Treviso, Pordenone, Trento. E Belluno. Sono i “magnifici 4”, i capoluoghi di provincia classificati come “Rifiuti free” dal dossier “Comuni Ricicloni 2020” di Legambiente. Belluno si conferma così uno dei capoluoghi di provincia più virtuosi d’Italia.
Per fregiarsi del titolo di Comune “Rifiuti free” occorre produrre al massimo 75 chili di rifiuto secco per abitante all’anno. Come nel 2019, Belluno è presente in questa classifica che vede presenti 589 comuni sugli oltre 8mila presenti sul territorio nazionale. E con dati in costante miglioramento. Quest’anno la produzione di rifiuto secco è sceso per la prima volta sotto i 72 chili per abitante (per la precisione 71,8): nei due anni precedenti si era attestata a 73,1 e 73,5 chili pro capite.
Di converso, cresce la percentuale di raccolta differenziata: 82,9% contro l’82,1% del 2019 e l’80,6% del 2018; nel 2013 (dati riferiti quindi al 2012, primo anno di amministrazione Massaro) la percentuale era del 70,4%.
«Essere ancora una volta tra i quattro soli capoluoghi “rifiuti free” è un grandissimo risultato – commenta il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro – che dimostra la virtuosità dei cittadini bellunesi. Belluno ha però anche una peculiarità unica: a queste performance abbina la tariffa sui rifiuti più bassa dei capoluoghi d’Italia. Il nostro modello è quindi l’unico che riesce a coniugare ottimi risultati sotto il punto di vista ambientale con bassi costi per gli utenti: questo è possibile grazie al lavoro fatto in questi anni dal Comune e dalla società Bellunum e al comportamento sempre attento dei bellunesi».