Il primo censimento dei nidi in centro storico nel capoluogo compie dieci anni, e il Comune di Belluno si prepara a celebrarlo con un convegno dedicato a chi lo ha reso possibile: in occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori, che cade proprio oggi – sabato 10 maggio – Palazzo Rosso annuncia l’iniziativa autunnale dedicata alla memoria del faunista Giuseppe Tormen, protagonista del primo monitoraggio e dell’avvio del progetto “Belluno Città delle Rondini”.
Anche quest’anno, infatti, il Comune e la Provincia di Belluno, in collaborazione con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, Confcommercio Belluno-Dolomiti e la Riserva alpina di caccia, rinnovano il loro impegno nella campagna “Belluno città delle rondini”, che fa parte della Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS). Il lavoro di Tormen, della moglie Silvana Da Col (che proseguì il lavoro del marito dopo la sua morte e da poco mancata anche lei), della figlia Silvia e del naturalista Mauro Varaschin ha permesso di costruire nel tempo un archivio scientifico prezioso sulla presenza di rondini, rondoni e balestrucci nel centro del capoluogo.
Per celebrare quindi il decennale del monitoraggio, è stato organizzato per sabato 13 settembre un convegno pubblico, dedicato alla memoria di Tormen e De Col, che vedrà la partecipazione di ricercatori, tecnici e istituzioni, e che sarà un momento di condivisione e valorizzazione del percorso compiuto. L’appuntamento di settembre si aggiungerà così alle altre azioni concrete previste ogni anno: il riposizionamento di ombrelli e tappetini lavabili sotto i nidi per contenere eventuali disagi, l’annuale censimento dei nidi in programma a giugno e la distribuzione di un pieghevole informativo dedicato alla storia del progetto e all’ecologia delle specie coinvolte.
«Le rondini fanno ormai parte dell’anima della nostra città. – commenta l’assessora all’ambiente del Comune di Belluno, Lorenza De Kunovich – Proteggerle significa prendersi cura del nostro territorio e di ciò che lo rende unico, vale a dire il valore ambientale e la sua salubrità. Festeggiare dieci anni di censimento è un atto di gratitudine verso chi ha dato vita a questo progetto e un segnale forte di attenzione alla biodiversità».





