Aumenta l’addizionale comunale Irpef: «È inspiegabile, siamo sbigottiti»

Aumenta l’addizionale comunale Irpef: «È inspiegabile, siamo sbigottiti»

L’addizionale comunale Irpef aumenta. E tuona la minoranza consiliare. In particolare, a prendere posizione sono Vanessa De Francesch e Federico Costa del gruppo “Alpago, insieme per il futuro” e Attilio Dal Paos del gruppo “A come Alpago”. «A poco più di un anno dall’insediamento dell’amministrazione guidata dal sindaco Peterle – affermano – ci troviamo a registrare l’aumento dell’addizionale Irpef, che passerà dall’aliquota unica 0,35% per redditi superiori ai 15mila euro allo 0,65% per redditi tra i 15 e i 28mila; poi a salire 0,72 per lo scaglione tra i 28 e i 50mila, fino a toccare lo 0,78 per redditi superiori ai 50mila euro. Questa operazione ci ha lasciato sbigottiti». 

Non a caso, le minoranze in consiglio hanno votato contro: «Nella campagna referendaria per la nascita del Comune unico – proseguono – è sempre stato dichiarato che le risorse acquisite tramite il processo di fusione sarebbero state dirette a evitare un aumento dell’imposizione fiscale e, se possibile, a una riduzione della stessa. Aumentando le tasse si tradiscono le aspettative dei cittadini che hanno creduto nella fusione e nei conseguenti benefici. Tutto ciò è davvero inspiegabile, soprattutto se si considera che stiamo ancora beneficiando di entrate straordinarie dovute alla fusione: parliamo di circa 1 milione e 200 mila euro all’anno. Se proprio era necessario aumentare la tassazione, allora andava  gestita in modo progressivo negli anni e con maggiore attenzione». 

Costa e De Francesch lamentano la scarsa attenzione dei vertici amministrativi: «Già nel mese di ottobre avevamo avanzato delle proposte concrete per contenere i costi dell’illuminazione e altre per modernizzare le strutture comunali nell’ottica del risparmio energetico. E invece non solo non è pervenuto alcun riscontro, ma nemmeno sono seguite concrete progettualità o investimenti in tal senso. Prima di alzare le tasse, riteniamo si potesse fare economia, risparmiando su altre spese correnti, senza colpire ancora una volta i cittadini». Infine Dal Paos: «Se consideriamo, inoltre, l’aumento della retta della scuola dell’infanzia, che passa da 110 a 150 euro mensili, è evidente come i conti non tornino. Perché una famiglia con redditi da 15 a 28mila euro e con un figlio avrebbe una spesa totale aumentata di 500 euro rispetto al 2022». 

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto