Un bellunese a Villa Pamphilj, a colloquio con il premier Giuseppe Conte e i ministri del Governo italiano.
C’era anche Mirco Della Vecchia agli Stati generali dell’agroalimentare: «Noi ci siamo, in modo costruttivo per il Paese. Per dire a Conte le nostre proposte e per cercare di migliorare quelle del Governo».
Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando Della Vecchia era uno studente dell’Istituto alberghiero “Dolomieu” di Longarone: nella stessa scuola è sbocciata una profonda passione per la pasticceria. Sfociata poi in un’arte: quella per il cioccolato, di cui è un maestro assoluto. E riconosciuto a livello planetario. In questo settore, inoltre, è l’uomo a detenere il maggior numero di Guinness dei primati.
Tornando all’attualità più stretta, Della Vecchia e la Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) hanno chiesto sostanzialmente quattro cose al presidente del Consiglio: «Sburocratizzazione, semplificazione, sostegno all’internazionalizzazione. E maggior tutela del made in Italy».