Ambientalisti in trincea: «Noi la nuova pista da bob non la vogliamo»

Ambientalisti in trincea: «Noi la nuova pista da bob non la vogliamo»

“Noi la pista non la vogliamo!” Questo era il messaggio lanciato a Cortina il 24 settembre scorso dalle centinaia di cittadini che hanno manifestato contro la realizzazione della nuova pista da bob. «Non la vogliamo perché inutile, impattante ed è una voragine sotto l’aspetto economico» ribadiscono le associazioni ambientaliste, che restano in trincea, a maggior ragione dopo la riproposizione di un progetto “light” per il nuovo Sliding Centre. 

«Sembrava che con l’annuncio di Giovanni Malagò in occasione della 141esima Sessione del Comitato Olimpico Internazionale a Mumbai, le dichiarazioni del Ministro Andrea Abodi e del presidente Cio Thomas Bach deciso a spostare le gare di scivolamento all’estero in una pista già esistente e funzionante, questo messaggio fosse andato a segno. Purtroppo, dopo circa 2 mesi, si è messa di mezzo la politica a ribaltare la situazione e a resuscitare il progetto di costruzione della nuova pista di Cortina, ridimensionandolo nei materiali e nelle infrastrutture accessorie e con un cronoprogramma dei lavori di ridotto a 600 giorni, sufficiente secondo i progettisti dell’ultima ora, per consegnare l’impianto per i collaudi nell’autunno 2025, sempreché il Cio conceda la deroga» premettono gli ambientalisti. E puntano il dito contro una tempistica su cui non scommettono, come invece fanno Zaia e Salvini. «Se le regole precedentemente imposte fissavano la data del 15 novembre 2024 per la consegna dell’impianto da sottoporre al precollaudo, un motivo valido c’era: testare preventivamente la sicurezza della pista ed eventualmente apportarvi i correttivi necessari. Facendo slittare i termini di un anno, questo importante requisito non è garantito e neppure la possibilità di apportare modifiche al tracciato, totalmente nuovo e inedito per le Federazioni. In tema di sicurezza dovrebbe essere valutata anche quella del cantiere, nel quale per rispettare i tempi si dovrà lavorare di giorno e di notte, compresi i giorni di festa, e con ogni condizione meteo, con la probabilità di subappalti “a cascata” permessi dalla scellerata recente riforma del codice degli appalti voluta dal ministro Salvini, che espone i lavoratori a concreti rischi per la salute e a forme di sfruttamento, favorendo infiltrazioni della criminalità organizzata». 

Il “no” rimane intatto. Come per il progetto originario. «Comunque, anche se “light”, il nuovo progetto mantiene tutte le criticità a suo tempo evidenziate, in particolare: l’assenza delle valutazioni ambientali previste dal Codice dell’Ambiente, dalla Direttiva CE e dalla Direttiva CE Habitat, VAS (Valutazione Ambientale Strategica) necessaria perché il progetto ha comportato variante urbanistica, VIA (Valutazione Impatto Ambientale) in quanto sono previsti interventi di deforestazione e di viabilità e VIncA (Valutazione Incidenza Ambientale) prevista per legge laddove ci sono aree di protezione speciale» sottolineano gli ambientalisti. «Inoltre, sono d’obbligo una nuova autorizzazione paesaggistica e una nuova approvazione in Conferenza dei Servizi, prima della messa a Bando Europeo. Tutte condizioni che, visti i tempi stretti del cronoprogramma, la Società infrastrutture Milano Cortina sembra ignorare, comportandosi come se avesse completa “licenza di uccidere” paesaggio e ambiente». 

«Un’ultima considerazione: questo accanimento nel voler a tutti i costi costruire la pista da bob di Cortina viene motivato dalla volontà di far valere l’orgoglio Veneto e di evitare una “figuraccia planetaria” se il dossier di candidatura non sarà rispettato» concludono i contrari. «Una figuraccia, secondo noi, sarebbe piuttosto iniziare i lavori della pista e non portarli a termine in tempo utile; una figuraccia sarebbe realizzare la pista in fretta e non riuscire a mantenerla in funzione negli anni successivi per gli insostenibili costi di gestione riproponendo il degrado di Cesana Torinese. Questo sarebbe il vero danno d’immagine per l’Italia e per Cortina, e su questo vogliamo attirare l’attenzione additando le responsabilità dello scempio che si vuole ostinatamente perpetrare. Cortina per il mondo intero è la Regina delle Dolomiti, è ammirata e universalmente conosciuta per la bellezza delle sue montagne, del suo inimitabile paesaggio. Il suo nome è già inserito nei Giochi Olimpici Milano Cortina 2026 e non ha bisogno di una pista da bob per essere rilanciata». 

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