La marcia su Cortina ha un motto: «Not in my name. Non nel mio nome». E un protagonista: il mondo ambientalista.
O meglio, più d’uno: da Mountain Wilderness a Wwf Terre del Piave, passando per Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, fino al Comitato Peraltrestrade Dolomiti e al Gruppo promotore Parco del Cadore.
Domenica 19 luglio, si ritroveranno tutti nel piazzale dell’Alexander Hall, alle ore 9.15. E daranno vita a una protesta itinerante: «Le ruspe cantano il de profundis di Cortina». Protesta che era emersa già nei giorni scorsi: «I Mondiali 2021 rappresentano la distruzione pianificata della montagna».
Tornando alla marcia, la partenza vera e propria sarà alle 9.30 («in fila indiana, distanziati, come da vigenti norme anti-epidemia: va indossata la mascherina, possibilmente nera»). Gli ambientalisti procederanno poi verso Val di Sotto, Val di Sopra e Gilardon «con un passaggio attraverso i prati intercettando la circonvallazione che li deturpa». Da lì, alla “finish area” Rumerlo e “finish area” Drusciè. Quindi la strada 5 Torri, «col disboscamento per la stazione intermedia della nuova cabinovia», fino a Landries, dove verrà piantato un piccolo albero.
Chi vuole potrà proseguire verso il laghetto Bai de Dones per il sentiero nel bosco: «Sentiero che al momento è integro – è la chiosa finale degli attivisti – ma verrà attraversato dal nuovo impianto».