Altro episodio di violenza nella sezione psichiatrica di Baldenich. Per la Cisl va chiusa

Altro episodio di violenza nella sezione psichiatrica di Baldenich. Per la Cisl va chiusa

Nuovo episodio di violenza nella sezione psichiatrica del carcere di Belluno. A denunciarlo è Robert Da Re della segreteria Cisl Fns. «Mercoledì – racconta Da Re – un paziente-detenuto in forte scompenso psichico, per la mancata capacità del servizio sanitario a gestire la somministrazione delle varie terapie, durante un’operazione che prevedeva il personale di polizia penitenziaria in ausilio al personale medico, ha aggredito i poliziotti comandati al servizio. L’epilogo ha visto un poliziotto costretto alle cure del pronto soccorso dell’ospedale cittadino, con una prognosi di 6 giorni. E altri due poliziotti curati nell’infermeria del penitenziario bellunese». 

La Cisl Fns si trova dunque nuovamente costretta a denunciare le pessime condizioni in cui versa la sezione Articolazione per la Tutela della Salute mentale della Casa circondariale di Belluno, dove la gestione sanitaria e le pessime condizioni igieniche dei locali gravano sull’integrità psicofisica del personale di polizia penitenziaria.

Il detenuto che ha aggredito il personale la settimana scorsa si è già reso protagonista di episodi violenti verso i poliziotti penitenziari e verso il personale sanitario, tant’è che più volte la direzione dell’istituto bellunese ne ha chiesto l’allontanamento, senza tuttavia avere risposte positive dagli uffici superiori.

«Lo scorso 5 dicembre – sottolinea Da Re – in seguito a una nota della Fns, il Provveditore dell’amministrazione penitenziaria per il Triveneto, ha risposto testualmente: “Come già comunicato, sono in corso tutte le operazioni per dare attuazione allo spostamento della sezione dalla Casa Circondariale di Belluno alla Casa Circondariale di Verona”. Tuttavia il personale di polizia penitenziaria bellunese è poco fiducioso del susseguirsi di dichiarazioni che mano a mano sfociano nel nulla, lasciando al personale stesso l’onere di provvedere alla gestione di un reparto che non rispetta parametri sanitari adeguati e oltretutto all’interno di una struttura totalmente inidonea».

«È stato chiesto nuovamente al Provveditore – conclude Da Re – una celerità delle operazioni di chiusura della sezione psichiatrica a salvaguardia del personale di polizia penitenziaria e contestualmente a salvaguardia dell’utenza, che ha diritto a cure adeguate che evidentemente presso la Casa circondariale di Belluno non può avere. Se i tempi dovessero nuovamente dilatarsi, il personale tutto non esiterà a manifestare il suo dissenso, come peraltro già ha fatto in passato».

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