Non piove da mesi. I fiumi sono in secca. E la poca neve caduta in quota è ormai in fase di scioglimento. Tradotto: siccità piena. Forte. Estrema in alcuni casi. E la crisi idrica comincia a spaventare.
Ieri (domenica 12 marzo) l’ultimo allarme è arrivato da Luca Zaia. Intervenuto all’antica fiera di San Gregorio, a Valdobbiadene, il governatore del Veneto ha detto chiaramente che non esclude un’ordinanza ad hoc per limitare l’uso della risorsa idrica.
«Acqua non ce n’è ragazzi: l’avete visto. Siamo in grossa difficoltà» ha detto Zaia dal palco di Valdobbiadene. «Non escludo un’ordinanza nei prossimi giorni, intanto vi chiedo di darci una mano: risparmiate la risorsa idrica».
Zaia ha espresso anche l’auspicio che a livello statale venga finanziato un grande piano, intanto per pulire gli invasi alpini, togliendo i detriti; e poi per autorizzare le cave in pianura come rete di invasi.
Intanto, le previsioni meteo lasciano qualche timida speranza per la settimana che comincia. Domani (martedì 14) dovrebbe piovere, finalmente. I quadri meteorologici parlano di tempo perturbato nella notte e al primo mattino, con precipitazioni diffuse. Il limite della neve si assesterà attorno ai 1.600-1.900 metri sulle Prealpi (attorno ai 1.400 metri sulle Dolomiti). Dovrebbero cadere mediamente 20 millimetri d’acqua, con punte di 30-35 su alcuni settori prealpini (e altrettanti centimetri di neve fresca sopra i 1.700-1.800 metri). È qualcosa, certo. Ma non sarà sufficiente. Anche perché già dopodomani tornerà a splendere il sole.