Alberghi e ristoranti, mancano gli stagionali: «In ritardo anche il Decreto Flussi»

Alberghi e ristoranti, mancano gli stagionali: «In ritardo anche il Decreto Flussi»

Si avvicina a grandi passi l’estate della ripartenza. C’è voglia di tornare a viaggiare e le previsioni sul futuro prossimo del turismo sono più che incoraggianti. Eppure tutto questo fermento potrebbe essere vano. Come denunciano da mesi le associazioni di categoria, infatti, non si trovano cuochi e camerieri disponibili a lavorare nelle classiche “stagioni”. E a nulla valgono cartelli, avvisi sui social: di lavoratori stagionali nemmeno l’ombra.

Un problema potenzialmente devastante, al quale se ne aggiunge un altro, segnalato dal presidente di Federalberghi Belluno, Walter De Cassan: «Il Decreto Flussi, quello che determina le quote di lavoratori stagionali extracomunitari che potranno essere assunti in Italia è in pesante ritardo». Con conseguenze facilmente immaginabili. «Ci sono imprese turistiche e pubblici esercizi – continua De Cassan – che si avvalgono in via consolidata di collaboratori extra comunitari proprio per le stagioni turistiche. Rappresentano una risorsa molto importante e spesso sono impiegati in ruoli aziendali strategici; in assenza della determinazione delle cosiddette quote non potrà venire in Italia per lavorare».

Nelle scorse settimane Federalberghi Belluno Dolomiti, stimolata dagli stessi associati che attendono una veloce soluzione al problema, ha scritto al ministro D’Incà e si è costantemente rapportata con l’associazione nazionale e regionale affinché il decreto esca al più presto.

Ma De Cassan invita all’azione anche il governo regionale. Perché, ricorda, non c’è tempo da perdere: «Se consideriamo quello che serve ai lavoratori per organizzare il viaggio di ingresso in Italia e il disbrigo di tutte le pratiche legate all’assunzione i tempi sono davvero strettissimi; all’orizzonte abbiamo la tappa del Giro d’Italia, le ricorrenze religiose dell’Ascensione e di Pentecoste, il ritorno di grandi eventi sportivi e poi  entreremo nel vivo della stagione estiva; la preoccupazione sul fronte “lavoro” è tanta ed i gravi ritardi sul Decreto Flussi non fanno altro che aggravare la situazione».

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