Al tempo del Coronavirus, gli abbracci e gli sguardi diventano poesia

Al tempo del Coronavirus, gli abbracci e gli sguardi diventano poesia

 

Dopo tanta prosa (anche drammatica), ci meritiamo un po’ di poesia. E a regalarcela è Lorenzo Pradel, attraverso un componimento che parla di abbracci, di sguardi. E di noi

 

Se non possiamo più abbracciarci,

ci guarderemo negli occhi.

Gli occhi rivelatori

ci diranno molte cose

che le parole non riportano.

Ci diranno la paura,

la sorpresa di scoprirsi

più vulnerabili del previsto.

Ci diranno anche altre cose

se noi vogliamo capire.

In fondo anche uno sguardo 

può comunicare,

essere intimo.

Più di mille abbracci 

 

Lorenzo Pradel

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