Aggressioni agli operatori sanitari: sono dieci all’anno nel Bellunese

Aggressioni agli operatori sanitari: sono dieci all’anno nel Bellunese

Sono circa 10 all’anno le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari bellunesi. Lo rende noto l’Ulss 1 Dolomiti nella Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che si celebra il 12 marzo. 

«Alle aggressioni fisiche, che determinano anche assenze dal lavoro – spiega l’azienda sanitaria -si aggiungono poi gli atti di violenza consistenti in comportamenti minacciosi o abusi verbali».

Per contrastare questo fenomeno nell’Ulss Dolomiti sono attive diverse iniziative che vedono la collaborazione di più servizi dell’azienda: Servizio di Prevenzione e Protezione, medico competente, rischio clinico, Psicologia ospedaliera e Spisal.

Dal 2018 sono stati anche avviati dei corsi di informazione e formazione sul tema delle aggressioni e degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari. La prima edizione si è conclusa in questi giorni, con la partecipazione attiva anche degli 8 dipendenti istruttori che sono stati appositamente formati nei corsi promossi dalla Regione lo scorso anno.

Il corso, organizzato dal Servizio di Prevenzione e Protezione con la presenza della psicologia ospedaliera, è dedicato alla prevenzione delle situazioni di potenziale rischio, al miglioramento della capacità di riconoscere sul nascere un tentativo di aggressione e alla capacità di porre in essere delle tecniche comunicative e comportamentali utili per gestire, nel miglior modo episodi di violenza. Sarà replicato in più edizioni durante l’anno, con l’obiettivo di dare le giuste informazioni sul tema a tutto il personale maggiormente interessato e in seguito sarà esteso anche al personale amministrativo.

È sempre attiva anche la collaborazione tra medico competente e psicologia ospedaliera per la valutazione e la gestione delle reazioni post-traumatiche. Nel dettaglio, se si verifica un episodio di aggressione, è possibile procedere con un debriefing con tutti gli operatori perché si tratta di un evento che può avere ripercussioni su tutta l’équipe nella percezione di sicurezza e nell’aumento della paura. Inoltre, può essere attivato un percorso individuale dedicato alla persona vittima di violenza.

Al fine di cercare di dare la giusta dimensione al fenomeno e valutarlo al meglio, gli eventi di aggressione fisica o verbale vengono registrati sulla piattaforma dell’osservatorio regionale. Per ricordare questa possibilità di segnalazione, è stata diffusa agli operatori sanitari una informativa dedicata proprio in questi giorni.

Infine, è stata rivista e aggiornata la procedura aziendale per la prevenzione e gestione degli atti di violenza a danno di operatori sanitari alla fine dello scorso anno.

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