Accordo Anas-Regione su “strade di rientro”, Provincia: «Ora continuità di gestione»

Accordo Anas-Regione su “strade di rientro”, Provincia: «Ora continuità di gestione»

Regione Veneto e Anas confermano il progetto strategico delineato con protocollo d’intesa nel 2018 per la gestione unitaria della principale rete viaria veneta, comprensiva dei 700 km di “strade di rientro”: si tratta di importanti segmenti viari provinciali e regionali che saranno riclassificati come statali. 

I tratti di rete, oggetto di riclassificazione da parte dello Stato, risultano direttrici caratterizzate da importanti flussi di traffico, in alcuni casi con carreggiate separate, su cui sono in attuazione o programmati importanti interventi di ammodernamento e che rivestono una funzione rilevante di collegamento di livello regionale e nazionale. Tra le strade riclassificate come statali, per un’estensione complessiva pari a km 725,278, si segnalano la S.R. 11, Padana Superiore (141,05 Km), la S.R. 48 delle Dolomiti (91,55 Km), la S.R. 203 Agordina (70,96 Km – nella foto) e la S.R. 53 Postumia (69,78 Km).

Relativamente alla necessità, più volte espressa dalla Regione del Veneto, di avviare le procedure volte all’inserimento nel Contratto di Programma dei necessari investimenti riguardanti la “viabilità in rientro”, Veneto Strade in accordo con ANAS sta concludendo le progettazioni definitive e/o esecutive per opere pari circa a 380 milioni di euro, quali la Variante alla SR10 “Padana Inferiore”, la Variante alla SR62 “della Cisa” (Grezzanella) e la SR50 “del Grappa e del Passo Rolle” (Galleria di Lamon “Pala Rossa”). 

«Con questo provvedimento si compie un passo ulteriore per la definizione di una governance che porterà ad un’unica società di gestione del patrimonio stradale, rendendola più efficiente e moderna –afferma la vicepresidentessa Elisa De Berti – Di fatto Veneto Strade vedrà quindi l’ingresso di ANAS nel proprio azionariato, di cui la Regione Veneto detiene oltre il 75%. Il rapporto tra ANAS e Regione – conclude De Berti – è improntato alla massima collaborazione e la gestione unitaria della rete sarà un esempio di corretta devoluzione e riconoscimento di autonomia». 

Soddisfazione della Provincia

«Nel progetto di nuova gestione della viabilità che vedrà insieme Anas e Veneto Strade, non possiamo perdere di vista il fatto che le strade sono una risorsa, soprattutto per un territorio di montagna. Per questo è necessario che con il futuro ingresso di Anas in società con Veneto Strade, che auspichiamo, prosegua senza soluzione di continuità quella gestione efficace che finora ha assicurato strade sicure ai bellunesi».

È quanto afferma il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin relativamente alla riclassificazione di alcuni tratti della viabilità provinciale e al progetto strategico definito dalla Regione Veneto con Anas.


«Un percorso che è stato avviato dalla Regione nel 2018, e che avevamo facilitato, cedendo parte delle nostre quote di Veneto Strade – spiega il presidente Padrin -. Anche nella consapevolezza che senza i trasferimenti di risorse dallo Stato dedicate alla viabilità non potevamo più andare avanti come abbiamo fatto negli ultimi anni. Ricordo che i trasferimenti statali, che ammontavano a 15 milioni di euro l’anno, sono stati azzerati nel 2014, costringendo la Provincia a equilibrismi pericolosi per finanziare la gestione della viabilità, comprese le strade ex Anas. Ora questa operazione libera risorse e darà ossigeno al bilancio della Provincia. Ma ci preme che la gestione della viabilità non subisca scossoni e possa andare avanti nel solco della continuità, con la professionalità sempre assicurata da Veneto Strade».

«Le strade in montagna sono una risorsa imprescindibile, perché consentono alle persone di muoversi da una vallata all’altra e ai turisti di arrivare da noi – aggiunge il consigliere provinciale delegato alle infrastrutture, Fabio Luchetta -. Per questo crediamo che la forma o le modalità societarie del gestore della viabilità non siano importante; importante e fondamentale è che ci sia la garanzia di manutenzioni ordinarie e straordinarie, e che ci sia un piano industriale che prevede investimenti mirati e definizione delle priorità. Questo è quello che serve al territorio. In questo senso contiamo che nella nuova compagine societaria ci sia posto per Belluno, visto che dopo aver agevolato l’operazione cedendo parte delle sue quote di Veneto Strade alla Regione Veneto, la Provincia non ha più avuto rappresentanti in seno alla società. Auspichiamo che in questa compagine faccia parte del cda un esponente nominato dalla Provincia, anche per rispettare la volontà di chi nel 2017 aveva votato per l’autonomia del Veneto e della provincia di Belluno».

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