Un decalogo per illustrare agli operatori e alle comunità le vie dell’accoglienza e del turismo: è stata presentata ieri mattina (11 maggio) a Palazzo Bembo la Carta veneta dell’accoglienza, un documento che raccoglie indicazioni e suggerimenti per far vivere agli ospiti un’esperienza turistica indimenticabile.
Per tutti; affidabile; autentica; competente; connessa; bella; informata; sicura; rispettosa; sostenibile: così viene riassunto il Veneto – e di riflesso la provincia di Belluno – come destinazione turistica. Tutti aggettivi che, per la loro realizzazione, non possono contare solo sul lavoro degli operatori e imprenditori turistici: così, ecco l’attenzione a gestori di musei e agli enti locali, alle agenzie di viaggio e alle strutture ricettive, alle guide e agli accompagnatori turistici, alle attività commerciali e artigianali, ai pubblici esercizi, agli impianti sportivi (estivi e invernali), ai gestori dei servizi di trasporto e agli organizzatori di eventi. «Lavorare per un turismo di qualità anche per far vivere bene l’intera comunità in cui viviamo e lavoriamo» è stato l’appello di Elena Bisiol, del Dipartimento Regione Veneto, che ha illustrato agli operatori turistici bellunesi e non solo (presenti anche alcuni imprenditori del Trevigiano) la Carta.
Nessuna imposizione, disciplinare o regolamento: solo una serie di indicazioni e suggerimenti per alzare il livello dell’accoglienza; un documento nato “dal basso”, dal confronto tra la Regione Veneto e gli operatori del settore nell’ambito del Piano Strategico regionale del Turismo, che vuole valorizzare le specificità e le differenze territoriali.
A promuovere l’incontro formativo, il Comune di Belluno con i consorzi turistici Valbelluna e Alpago-Cansiglio.
Da parte sua, il Comune di Belluno intende insistere sul tema della formazione: si è partiti con questo incontro dedicato alla Carta dell’accoglienza, che per molti aspetti si adatta al turismo del capoluogo, e si proseguirà anche in autunno con giornate dedicate ai diversi aspetti del comparto.
