2023, il “sogno” di Padrin: «Una stazione appaltante per tutta la provincia»

2023, il “sogno” di Padrin: «Una stazione appaltante per tutta la provincia»

L’accordo (ancora da concludere) con Regione e Anas per la riclassificazione delle strade e la nuova legge regionale che consegna al Bellunese il 100% dei proventi della cessione gratuita di energia da parte dei grandi concessionari idroelettrici daranno un po’ di respiro al bilancio della Provincia di Belluno, che negli ultimi anni ha visto via via ridursi lo spazio di manovra. E così Palazzo Piloni può tornare a guardare con rinnovata fiducia al futuro, e ad un 2023 che sarà importante sotto molti aspetti. Il punto della situazione è stato fatto ieri mattina dal presidente dell’ente, Roberto Padrin:

Tra i progetti più importanti che andranno avanti quest’anno, quello riguardante la realizzazione della nuova sede del liceo scientifico Galilei, nei locali dell’ex caserma Fantuzzi:

Ma il 2023 indica anche un sempre più rapido avvicinamento all’evento olimpico del 2026. I lavori infrastrutturali sono in grave ritardo, ma Padrin è fiducioso del fatto che la pista di bob di Cortina verrà realizzata in tempo:

Un altro tema sul tavolo del presidente riguarda l’assetto stesso dell’ente Provincia. Il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni dovrà prima di tutto riprendere in mano la Legge sulla Montagna, che era già stata calendarizzata dal precedente Parlamento. Mentre il Ministro  per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha già fatto sapere di voler al più presto rivedere anche la legge Delrio. Si va verso il ritorno ad una Provincia elettiva, almeno per quanto riguarda il presidente.

Infine, quello che Padrin definisce “un sogno”, è far diventare la Provincia Stazione appaltante per tutti i Comuni e gli enti locali del Bellunese. Un servizio che attualmente Palazzo Piloni svolge già per i Comuni di Cortina, Borgo Valbelluna, Limana, Val di Zoldo, Sedico, Santa Giustina e Pedavena (soprattutto per ciò che riguarda i progetti relativi al Pnrr) e che, se allargato, ridarebbe centralità alla Provincia e aiuterebbe le molte piccole amministrazioni, spesso impossibilitate a portare avanti progetti impegnativi per la mancanza di figure professionali adatte:

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