18.000 piante su 7 ettari di schianti. Grazie a Costan, rinasce la Val Visdende

18.000 piante su 7 ettari di schianti. Grazie a Costan, rinasce la Val Visdende

Due anni e mezzo fa era stata una delle zone più colpite dalla brutale forza della tempesta Vaia. Ma ora la Val Visdende è pronta a rinascere. Grazie ad un progetto di riforestazione finanziato con 100mila euro dal gruppo Epta Costan, leader mondiale nella produzione di frigoriferi industriali e che ha le sue radici proprio in Comelico (da dove provenivano i fondatori, Mario e Alberto Costan). Al suo fianco la Regione Veneto (che fornirà le piante necessarie) e le 4 Regole del Comune di San Pietro di Cadore, proprietarie dell’area su cui si interverrà.

«Il progetto di rimboschimento – spiega il direttore dell’Unità forestale regionale, Gianmaria Sommavilla – è il secondo che vede un’azienda privata “adottare” uno dei boschi di Vaia. Un mese fa abbiamo presentato il progetto di Scarpa ad Alleghe. Ma posso anticipare che siamo in contatto con almeno altre tre grosse aziende che ci hanno chiesto di poter dare una mano».

«Non potevamo restare indifferenti – commentano Mariaserena Nocivelli e Alberto Grandini, di Epta – consci anche del fatto che un’impresa ha il dovere della responsabilità sociale verso il territorio dove opera. Da qui è nata l’idea del rimboschimento in Val Visdende, che possiamo declinare in tre parole. “Ambiente”, tema caro sia ad Epta che alle Regole; “Resilienza”, un altro valore che ci accomuna, così come “famiglia”, espressione di un insieme di valori comuni».

I lavori interesseranno un’area di 7 ettari, compresa tra Pian del Polo e Costa Sambughi Fasole e prevedono la messa a dimora di 18mila nuove piante, messe a disposizione dal vivaio di Veneto Agricoltura. Si tratterà per il 40% di abete rosso, per un altro 40% di larice, per il 10% di faggio e poi di pino silvestre e latifoglie (acero e sorbo dell’uccellatore). «L’obiettivo – prosegue Sommavilla – è ripristinare le funzioni del bosco. Le piante saranno sistemate ad “isole” in modo da garantire la biodiversità e finché non saranno abbastanza grandi saranno protette da recinti metallici elettrificati che impediranno che vengano distrutte dagli ungulati».

Il progetto sarà anche un’opportunità di lavoro per il territorio. A mettere materialmente a dimora le piante saranno infatti gli operai delle 4 Regole di San Pietro, riunite nel Consorzio Visdende. «Per noi – commenta il presidente Orazio Cesco Sommavilla – si tratta di un grande aiuto per ridare vita alla Val Visdende. Vaia ha prodotto 180mila metri cubi di schianti e ci ha impegnati a fondo: al momento ne restano a terra circa 25mila»

«Questo progetto – chiude l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin – è un altro bellissimo modello di collaborazione tra pubblico e privato. Come Regione noi siamo intervenuti subito per ripristinare e potenziare le opere di difesa del suolo. La sicurezza delle persone era la nostra priorità perché qui, a differenza ad esempio del Trentino, Vaia ha devastato anche briglie e paravalanghe. Ma di pari passo abbiamo cercato da subito di intervenire anche per la rimozione degli schianti, ove possibile. Oggi il gruppo Epta Costan non solo si fa carico dei lavori di rimboschimento, ma interviene in Comelico per sottolineare il legame con questa terra che è quella di origine dei suoi fondatori. Un sostegno tangibile che unisce la solidarietà alla green economy».

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