Zls, la Regione inserisce 25 Comuni bellunesi tra Agordino, Cadore e Zoldano

Zls, la Regione inserisce 25 Comuni bellunesi tra Agordino, Cadore e Zoldano

«Semplificazione, sgravi fiscali e meno burocrazia sono strumenti concreti per sostenere le imprese della montagna e attirare nuovi attività produttive. Continuiamo su questa strada, anche per contrastare lo spopolamento delle cosiddette “terre alte”». È il commento della presidente di Confartigianato Belluno alla delibera di giunta regionale del 18 gennaio scorso, con cui il Veneto punta a costituire la Zls, vale a dire la Zona logistica semplificata, e ad allargarla a 25 Comuni bellunesi la Zls. A fine gennaio, poi, il governatore Zaia ha sottoscritto con la ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna il protocollo d’intesa per l’istituzione della Zls. 

L’intento della Regione Veneto è quello di risollevare le sorti di Porto Marghera, attraverso un provvedimento che offre misure speciali. Le Zls infatti sono aree geografiche all’interno delle quali sono previste particolari agevolazioni e incentivi per le aziende insediate o che decidono di insediarsi. In particolare, sgravi contributivi, accelerazione delle procedure autorizzative, meno burocrazia e sconti sulla tassazione.

Con la delibera di giunta regionale nella Zls che riguarda il Veneto vengono inserite anche zone del Polesine e del Bellunese, in particolare i Comuni di Agordo, Alleghe, Calalzo, Cencenighe, Cibiana, Colle Santa Lucia, Domegge, Falcade, Canale d’Agordo, La Valle Agordina, Livinallongo, Lorenzago, Lozzo, Ospitale, Perarolo, Pieve di Cadore, Rocca Pietore, San Tomaso Agordino, Sedico, Selva, Taibon, Vallada, Valle di Cadore, Longarone e Val di Zoldo. 

«Confartigianato Belluno ha sempre creduto in questa possibilità, fin dal 2019, quindi bene che la Regione Veneto abbia percepito le istanze sollevate dal territorio – commenta il direttore di Confartigianato Belluno Michele Basso -. Abbiamo fatto un percorso per sollecitare le personalità politiche del territorio e le categorie a sollevare l’attenzione sulla necessità di questa misura anche in ottica antispopolamento e a favore della sopravvivenza delle imprese. Ora ci auguriamo che questo percorso possa arrivare a conclusione, per dare alle nostre aziende possibilità concrete di lavorare, a condizioni che sono sì di vantaggio, ma bisogna sempre considerare che chi vive e lavora in montagna deve affrontare difficoltà – logistiche, ambientali e non solo – che in pianura non esistono. Proprio per questo auspichiamo che nella Zls possa rientrare anche il Comelico, che oggi deve fare i conti anche con la chiusura prolungata della galleria, mettendo a serio rischio la tenuta del tessuto produttivo locale».

La sottolineatura sul Comelico arriva anche dal deputato Dario Bond. «La strada della fiscalità agevolata va benissimo per risollevare la montagna e far sentire meno forti le difficoltà che devono sobbarcarsi le imprese delle terre alte rispetto alle colleghe della pianura. Ma è il caso di ridefinire il perimetro della Zls, inserendo anche il Comelico. Oggi quella vallata paga dinamiche di spopolamento più drammatiche rispetto ad altre zone bellunesi. E con la chiusura della galleria si rischia un’accelerazione senza pari, un nuovo esodo che va in qualche modo tamponato».

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