Varato il piano di interventi contro il virus: l’Unione Europea batte un colpo

Varato il piano di interventi contro il virus: l’Unione Europea batte un colpo

L’Europa vara il piano di interventi: allentamento dei vincoli sugli aiuti di stato, 37 miliardi contro il coronavirus e dotazione medica per i Paesi membri. Un primo step comunitario nella lotta al contagio; anche con la partecipazione di Herbert Dorfmann. Il deputato altoatesino è stato tra i pochi stamattina a presenziare alla discussione in aula, a Bruxelles (la seduta plenaria ha visto la presenza dei soli parlamentari chiamati a intervenire, per le misure di contenimento del virus).

«Il mio Paese, l’Italia, è uno dei più colpiti dal coronavirus e stiamo tutti lavorando per gestire al meglio l’emergenza – ha esordito Dorfmann -. Bene che finalmente si parli di provvedimenti europei a questa crisi: serve una risposta continentale, ma i cittadini a oggi hanno visto troppo poco una risposta corale. Penso ad esempio, alla gestione dei migranti nel passato e oggi ai fabbisogni nazionali di dispositivi di protezione: invece di offrire solidarietà, in questi giorni molti Stati membri hanno alzato muri, come se questi potessero contenere il virus. Questa pandemia sta purtroppo colpendo gli Stati che hanno sofferto in maniera più dura la crisi economica, senza avvertire l’aiuto dell’Europa: se non viviamo un’Europa solidale, il rischio è che questi cittadini in futuro voltino le spalle all’Unione Europea, e questo sarebbe un errore gravissimo».

Approvata quindi la proposta della Commissione di destinare 37 miliardi di euro della politica di coesione alla lotta contro la crisi del Coronavirus, rinunciando per quest’anno all’obbligo di chiedere la restituzione dei prefinanziamenti già erogati per i fondi strutturali (circa 8 miliardi di euro  che gli Stati membri potranno utilizzare, così da integrare i 29 miliardi di euro di fondi strutturali disponibili per tutta l’Unione).

Allentati anche i vincoli sugli aiuti di stato, con la possibilità di concedere sovvenzioni dirette o agevolazioni fiscali fino a 800mila euro. E, per la prima volta nella storia, la sospensione del patto di stabilità.

Un’altra buona notizia arriva dalle risposte giunte al bando per la fornitura di dispositivi di protezione individuale. L’aggiudicazione congiunta riguarda mascherine di tipo 2 e 3, guanti, occhiali, schermi facciali, mascherine chirurgiche e tute. La gara era stata indetta lo scorso 17 marzo; nei prossimi giorni si procederà alla firma dei contratti da parte dei singoli Stati membri e in un paio di settimane i dispositivi dovrebbero essere a disposizione.

«Questo dimostra l’importanza dell’Unione Europea, che ha anche finanziato al 90% l’acquisto di Dpi – commenta Dorfmann –. La fornitura è sempre più scarsa sul mercato globale, ma l’opportunità data dall’Ue di presentarsi sul mercato in maniera congiunta con una richiesta importante di materiali ci ha concesso di reperire importanti quantità di dispositivi in pochissimo tempo; questo non sarebbe mai potuto accadere se ogni singolo Stato si fosse mosso autonomamente».

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