Vandali al Centro Antiviolenza, la Provincia mette le telecamere

Vandali al Centro Antiviolenza, la Provincia mette le telecamere

Finestra spaccata. Estintori divelti, porte scardinate. Una distruzione vera e propria, senza motivo. È successo a fine giugno, al Centro Antiviolenza di Belluno Donna, accolto in uno stabile della Provincia, a Ponte nelle Alpi. L’operatrice che in quel momento si trovava dentro la struttura ha sentito un gran fracasso e ha cercato di capire di cosa si trattasse. Quando si è trovata davanti lo sconosciuto che aveva spaccato tutto quello che si trovava davanti, entrambi si sono spaventati.

Sull’episodio stanno indagando i carabinieri, che a quanto pare escludono si sia trattato di un atto voluto nei confronti della casa rifugio destinata a donne vittime di violenza. Piuttosto, sembrerebbe essere stato un gesto di vandalismo puro e semplice. In ogni caso, la Provincia, proprietaria dello stabile, non è rimasta passiva: ieri (martedì 17) ha deciso di installare un nuovo impianto di videosorveglianza. Per prevenire possibili nuove incursioni.

«La presidente di Belluno Donna, Anna Cubattoli, ci ha segnalato che uno sconosciuto è entrato nella sede del Centro Antiviolenza, in uno stabile di proprietà della Provincia, passando dalla terrazza del primo piano» spiegano i consiglieri provinciali Dario Scopel e Paolo Vendramini, che hanno incontrato Cubattoli insieme al presidente Roberto Padrin. «È stato rotto il vetro di una portafinestra. Poi lo sconosciuto, una volta entrato nella struttura, ha spaccato tutto quello che poteva: ha divelto due estintori, ha scardinato una porta. Ed è scappato solo quando si è trovato davanti un’operatrice. Un episodio spiacevole che richiede attenzione».

La Provincia ha preparato un progetto per installare le telecamere. Un investimento da 3.300 euro. «Le attività di Belluno Donna meritano attenzione – concludono da Palazzo Piloni – e l’amministrazione provinciale volentieri continuerà a dare una mano».  

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