Centinaia di bellunesi, nelle settimane scorse, si sono rivolti alle farmacie del territorio per la prenotazione del vaccino anti Covid. «Abbiamo fornito un servizio importante alla popolazione – commenta il presidente di Federfarma Belluno Roberto Grubissa -, la farmacia si conferma come presidio fondamentale di sostegno e di supporto nella comunità. Oltre ai consueti consigli che forniamo sul corretto uso dei farmaci e sulla loro dispensazione, abbiamo aiutato le persone a prenotare la somministrazione; si sono rivolte a noi soprattutto le fasce fragili e, in particolar modo, c’è stata richiesta nei comuni della parte alta della provincia».

Molti gli over 60, ma non sono mancati accessi da parte di giovani, anche ventenni, che cercavano nel farmacista risposte a dubbi e rassicurazioni. Alcuni punti hanno favorito oltre un centinaio di prenotazioni, in altri gli accessi sono stati qualche decina, in base alla grandezza del territorio di riferimento. «Siamo soddisfatti per l’affluenza – conclude Grubissa -, oltre le aspettative e questo è importante perché, insieme ai medici di base, abbiamo intercettato tutta quella fascia della popolazione che forse, senza il sostegno di qualcuno, non avrebbe prenotato la profilassi. Bastava arrivare con il proprio codice fiscale e noi, inserendolo nel portale regionale, potevamo subito capire se la persona apparteneva alle categorie per le quali la somministrazione era già stata attivata o se avrebbe dovuto aspettare; in questo modo abbiamo chiarito anche i dubbi dei cittadini sul funzionamento del sistema e abbiamo contribuito alla loro tranquillità».