«Fateci usare i 400 milioni anche per sostenere i commercianti, gli artigiani e le partite Iva». Appello accorato di Fratelli d’Italia: oltre cento amministratori veneti scrivono al ministro dell’economia Gualtieri, capitanati da Luca De Carlo.
La richiesta è molto semplice. Con una premessa: il Veneto è diverso dal resto d’Italia. E quindi servono strumenti diversi e adeguati. «Le classi penalizzate dalla crisi economica provocata da questa epidemia sono quelle dei commercianti, degli artigiani, dei lavoratori saltuari, dei liberi professionisti e delle partite Iva, che oggi si trovano a dover affrontare necessità diverse da quelle del semplice pacco alimentare – scrivono gli amministratori di Fratelli d’Italia -. Le nostre proposte a costo zero prevedono un uso più ampio e calato nella realtà dei nostri territori delle risorse già messe a disposizione dal Governo».
Quattro le richieste fondamentali contenute nella lettera: la possibilità di consentire ai Comuni di utilizzare la parte di avanzo di amministrazione non vincolato per il finanziamento di interventi straordinari legati all’emergenza; la possibilità di utilizzare il fondo destinato ai “buoni spesa” anche per l’assegnazione di buoni affitto, bonus bollette e per la concessione di prestiti d’onore per le partite Iva e le società di persone con meno di 5.000 euro nel conto corrente; la possibilità di utilizzare anche per questi scopi le risorse raccolte con l’apertura del conto corrente comunale; infine, la possibilità di acquistare strumenti per la didattica e servizi a distanza da affidare, in comodato d’uso gratuito, alle famiglie meno abbienti.
«Fratelli d’Italia con queste proposte ha raccolto la richiesta di flessibilità arrivata da oltre un centinaio di suoi amministratori – commenta De Carlo -. Moltissimi sindaci, ma anche assessori e consiglieri comunali. Queste sono le richieste operative fatte da chi conosce e vive tutti i giorni il proprio territorio».