Unifarco e parco nazionale uniti per salvaguardare gli insetti impollinatori

Unifarco e parco nazionale uniti per salvaguardare gli insetti impollinatori

Salvaguardia della biodiversità della Valbelluna. E’ una delle mission di Unifarco (l’azienda di farmaceutica e cosmesi naturale con sede a Santa Giustina) e del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Che ora collaboreranno in due progetti che riguardano flora e fauna del nostro territorio, presentati ieri mattina nella sede del museo naturalistico del Parco, in Piazza Piloni.

Il primo progetto, di carattere culturale, prevede  la pubblicazione dell’antico erbario Sandi (di proprietà del Comune di Belluno e in comodato d’uso al Parco nazionale). «Fu il primo tentativo, a inizio ‘800 – spiega Gianni Poloniato, curatore del museo naturalistico – di mettere insieme tutte le conoscenze sulla flora del Bellunese». L’erbario, che consta di 1.661 fogli, raccoglie e cataloga oltre 1.500 piante ed è opera del bellunese Alessandro Francesco Sandi. Una testimonianza della ricchezza botanica della nostra provincia, che rivivrà in un volume di 200 pagine stampato da grafiche Antiga.

Il secondo progetto unisce tutela dell’ambiente e promozione turistica. Unifarco ha realizzato 5 “Bug – hotel”, veri e propri rifugi per gli insetti impollinatori, che stanno soffrendo a causa delle azioni dell’uomo sull’ambiente. «Strutture costruite in larice – spiega Gabriele De Nadai, di Unifarco – completamente sostenibili e biodegradabili. Grazie a questi microhabitat favoriremo la salvaguardia degli insetti impollinatori, che li useranno o per svernare o per allevare la progenie».

«Salvare gli insetti impollinatori – aggiunge Ernesto Riva, presidente di Unifarco – è il principio fondamentale per salvaguardare la biodiversità, il valore aggiunto del nostro territorio».

I “bug hotel” non avranno però solo una funzione biologica. Ma anche, secondo quelli che sono gli obiettivi del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, anche didattica e promozionale. Quattro ricoveri per insetti impollinatori saranno infatti installati in altrettanti punti strategici del Parco (Pian d’Avena, Cadini del Brenton, Val Canzoi e Malga Pramper) mentre una sarà allestita nell’orto botanico di Unifarco. In tutti i casi dei pannelli informeranno sulla funzione dei bug hotel. «In questo modo – spiega il presidente dell’ente Parco, Ennio Vigne – faremo informazione e insegneremo buone pratiche ai sempre più numerosi visitatori del parco. Basti pensare che per i soli Cadini del Brenton, la scorsa estate, sono stati staccati 40mila biglietti d’ingresso».

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