Una valanga travolge persone sulle Cinque Torri. Ma è solo un’esercitazione

Una valanga travolge persone sulle Cinque Torri. Ma è solo un’esercitazione

Una valanga vicino alla seggiovia che sale alle Cinque torri, non distante dal rifugio Scoiattoli. Alcune persone coinvolte. Concitazione. L’intervento del personale del soccorso alpino di Cortina e del Sagf di Cortina e Auronzo di Cadore, al lavoro congiuntamente. Tutto vero? Non proprio, si tratta di un’esercitazione necessaria ad affinare l’intesa tra le diverse realtà del soccorso in montagna. Fondamentale l’affiatamento, perché situazioni del genere capitano, e sapere cosa fare in quei momenti può segnare il confine tra la vita e la morte. 

L’esercitazione

 Sul campo, dove preventivamente erano stati sepolti manichini e un figurante, nonché abbandonati vari reperti, i soccorritori allertati dal 118 si sono mossi seguendo la procedura richiesta in una delle emergenze più impegnative in assoluto, per la velocità con cui è necessario intervenire e per la gestione di un elevato numero di tecnici. I primi ad arrivare sul luogo del distacco hanno trovato il testimone – un discesista che stava praticando un fuoripista con due amici rimasti travolti dalla valanga – e hanno subito avviato la prima ricerca, vista-udito e con Artva e Recco, avvalendosi del supporto della prima unità cinofila e delle sucessive squadre. Stabiliti i due direttori di valanga, sono poi stati distribuiti ruoli e mansioni. Con il ritrovamento di una racchetta da neve e dei primi travolti, che indossavano però scarponi da scialpinismo, lo scenario si è modificato fino al rinvenimento di uno scialpinista ferito, il cui racconto ha definito il quadro: stavano risalendo in quattro con le pelli di foca quando sono stati investiti dalla valanga, probabilmente innescata più in alto dagli sciatori in fuori pista, mentre nelle vicinanze si trovava anche un ciaspolatore. Con il personale sanitario sono state ripassate le manovre di disseppellimento, immobilizzazione e trasporto, finché tutte le persone coinvolte non sono state ritrovate grazie al fiuto dei cani, all’utilizzo degli apparecchi di autosoccorso e ai sondaggi. A conclusione dell’addestramento le varie figure responsabili si sono confrontate sull’attività svolta per evidenziare eventuali problemi e criticità. Erano presenti una trentina di soccorritori e 4 unità cinofile.

La soddisfazione

Grande soddisfazione per l’esito dell’esercitazione è stata espressa sia dal comandante provinciale della Guardia di finanza Gaetano Giacchi, accompagnato dal comandante del gruppo della Guardia di finanza di Belluno Alessandro Caputo, che dal delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin. Le operazioni condivise, che si ripeteranno per la fase estiva con l’ausilio della sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza, rientrano negli obiettivi del protocollo siglato il 23 settembre del 2016.

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