Sui social sembra scoppiata una bomba: disastro, disastrissimo, il nuovo servizio a chiamata dell’autobus non funziona. Secondo Dolomitibus invece il gradimento è alle stelle, tanto che quella di ieri (17 giugno) non è stata la presentazione del servizio, ma «una festa del territorio, per un servizio assolutamente innovativo e all’avanguardia», testuali parole. Forse, come in tutte le cose, la via mediana è quella vincente. Quella che maggiormente inquadra la situazione e aiuta ad analizzare la questione al di fuori sia dalle polemiche sia dai facili entusiasmi. Anche perché il tema – il trasporto pubblico locale – non ha certo bisogno di polemiche.
TRILLO
Il servizio a chiamata è stato battezzato Trillo. È attivo da lunedì 10 giugno e funziona a Belluno e Feltre, con allargamento alle rispettive cinte urbane: serve anche Ponte nelle Alpi, Sedico e Limana per il capoluogo; Pedavena e Seren del Grappa per Feltre.
Come funziona? Al posto degli autobus normali, nelle fasce orarie di “morbida”, vale a dire metà mattina e metà pomeriggio, c’è il servizio a chiamata. Perché l’autobus arrivi, bisogna prenotarlo, indicando il percorso che si vuole fare.
Serve a evitare di far girare i mezzi vuoti, dice Dolomitibus, che lo ritiene anche un servizio green.
I NUMERI
Gli utenti sui social si lamentano. A detta loro il servizio non funziona e sono state tolte troppe corse. Ma intanto i numeri forniti da Dolomitibus dicono altro. Nei primi sette giorni dal varo del servizio a chiamata si sono registrati 1.549 utenti, mentre le prenotazioni sono state 716 di cui l’80% attraverso l’App di Trillo. Sempre Dolomitibus dice che la valutazione delle corse ha totalizzato un punteggio di 4,6 su base 5.