Una 500 giardinetta che ormai è diventata un simbolo, e tanta passione, non potevano passare inosservati. E infatti piovono premi e riconoscimenti sui due medici bellunesi Giulio e Lucia Pirolo. Padre e figlia, durante la campagna vaccinale hanno percorso in lungo e in largo la provincia di Belluno al volante della loro storica Fiat 500 trasformata in automedica, portando nelle case degli anziani il vaccino anticovid ma pure la giusta dose di ironia per affrontare una situazione già di per sé abbastanza pesante.
Dopo il premio “Moscati”, ricevuto dai Pirolo a Caserta lo scorso 26 settembre, l’ultimo riconoscimento in ordine di tempo è quello che riceveranno lunedì prossimo (13 dicembre, ore 16.30 nella sala Spadolini del Mibact) a Roma dall’Aacs (Associazione Abitanti Centro Storico di Roma).
A motivare la scelta del comitato organizzatore «il forte segnale di vicinanza che con il loro impegno di medici sono riusciti a trasmettere alle persone, raggiungendo, seppur tra le difficoltà della pandemia, i loro pazienti anche in aree difficili, senza interrompere la cura ordinaria ed effettuando anche la vaccinazione anti Covid. Senza dimenticare l’aspetto creativo della vecchia 500 trasformata in un veicolo che ha unito praticità e, portando anche un sorriso, un pizzico di leggerezza».
Il premio, giunto alla 23esima edizione, è stato istituito per «affermare la diffusione dei valori civili sociali e culturali, evidenziando l’operato di chi si impegna a trasmetterli nella collettività».
I commenti
«Non ci aspettavamo tutta questa visibilità per un lavoro che abbiamo fatto in maniera spontanea e con spirito di sacrificio – il commento di Lucia Pirolo -. Era e rimane importante in questo momento così buio ed incerto lanciare forti segnali di speranza». Suo padre invece abbraccia idealmente tutti i conterranei: «È un riconoscimento che abbiamo l’onore di ricevere e che vogliamo condividere con tutta la comunità bellunese come testimonianza per gli sforzi effettuati in questi mesi da tutto il nostro sistema sanitario locale».
