Al momento c’è solo un’idea progettuale. Poco più di una striscia su una mappa. Ma il Treno delle Dolomiti culla i sogni infrastrutturali della Regione. Anche ieri, alla presentazione dei nuovi convogli ferroviari acquistati dal Veneto, il governatore Zaia è tornato sull’argomento. Con un annuncio: «Il Treno delle Dolomiti è un obiettivo al quale, in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, continuiamo a guardare. Per certi versi sarà anche un sogno, però noi a questo progetto intendiamo lavorarci concretamente, contando anche sull’aiuto del governo. Il padre e la moglie del presidente del consiglio sono veneti, il ministro dell’economia e finanze è bellunese: se non lo facciamo adesso, il Treno delle Dolomiti non lo facciamo più».
Nel giro di poche settimane la Regione dovrebbe presentare l’esito degli approfondimenti tecnici elaborati i mesi scorsi. Sul tracciato che da Calalzo prosegue verso Cortina, l’unico ritenuto utile. Poi bisognerà attendere gli studi di fattibilità e anche i dati relativi ai flussi di traffico e ai costi.
Intanto, prima del Treno delle Dolomiti, la concretezza Rock e Pop. Si chiamano così i nuovi treni acquistati dalla Regione, sette consegnati ieri nell’officina Trenitalia a Marghera. A giugno lavoreranno anche sulle tratte bellunesi, quando cioè entrerà in funzione la nuova linea elettrificata Conegliano-Ponte nelle Alpi-Belluno.
«Dal mese di giugno vi sarà una nuova offerta cadenzata – ha spiegato ieri l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti -. Con 8 collegamenti diretti Belluno-Venezia e 7 collegamenti diretti Venezia-Belluno effettuati con convogli Pop; inoltre, sarà attivata la circolazione di mezzi elettrici tra Conegliano e Belluno».