Dall’inferno di ghiaccio alla seconda vita. È stato dimesso dall’ospedale di Feltre il paziente tedesco soccorso sulla Marmolada domenica scorsa. Uno dei sopravvissuti alla valanga costata la vita a 11 escursionisti.
Nel salutare i sanitari che l’hanno curato l’uomo (in foto con il direttore dell’Ortopedia di Feltre, Stefano Di Fabio): «Aveva gli occhi che brillavano», spiega una nota dell’Ulss 1 Dolomiti. Che prosegue: «Ha avuto parole di apprezzamento per le cure prestate, l’attenzione e l’affetto che gli sono stati assicurati in questa faticosa settimana, ricca di emozioni contrastanti. A fine mattinata ha lasciato il Santa Maria del Prato di Feltre, accompagnato dai suoi familiari, per raggiungere una struttura vicino casa dove completerà la convalescenza. Poco fa ci ha avvisato che è arrivato a destinazione, ringraziando ancora una volta tutti i soccorritori e le equipe sanitarie che gli hanno salvato la vita in quella montagna che tanto ama».
«Una notizia che apre il cuore – conclude la nota dell’azienda sanitaria – nel giorno del lutto e del ricordo delle vittime della tragedia della Marmolada, che rimarrà per sempre scolpita in noi. Ancora una volta ci stringiamo con un abbraccio e una preghiera alle famiglie delle persone che non ce l’hanno fatta, partecipando all’enorme dolore, con i modi silenziosi ma carichi di valori della gente di montagna».
Sono in via di miglioramento anche le condizioni della signora tedesca ricoverata a Belluno, mentre rimane in prognosi riservata il giovane trentino in cura all’ospedale di Treviso.