L’albero del miele, appena piantato nel giardino del convento dei Frati Cappuccini a Mussoi, crescerà e sarà prezioso per le api. Il ronzio sui grappoli di fiori carichi di nettare, a fine estate, sarà musica per l’orecchio di Fra Tiziano, l’apicoltore del convento.
Originario di Rovigo, 52 anni, Fra Tiziano Squizzato è stato assegnato al convento di Belluno poco più di un anno fa. Con lui sono arrivate le api. «Mi sono avvicinato all’apicoltura quando studiavo teologia a Venezia al Santissimo Redentore alla Giudecca – racconta il religioso – in seguito non ho più avuto occasione di praticare, finché non sono giunto a Belluno. Il padre superiore mi ha incoraggiato, ho frequentato il corso organizzato da Apidolomiti e ora mi occupo del nostro unico alveare».
Il grande prato del convento, tra qualche giorno, si riempirà del giallo del tarassaco e le api faranno le prime scorte. Fra Tiziano è rimasto ammaliato: «La loro organizzazione è meravigliosa, più la studio più mi rendo conto che sono degli esseri intelligenti, capaci di dialogare con l’uomo. È interessante osservare come risolvono i loro problemi, come riconoscono chi si prende cura di loro».
L’obiettivo del religioso è produrre un po’ di miele per la comunità che, oltre alla parrocchia di Santa Maria Immacolata, si occupa della Mensa dei Poveri. «Quando ho cominciato – ricorda ancora – l’apicoltura era più spinta, si sfruttavano le arnie per avere più miele. Avevamo 25 alveari e quando partivano gli sciami, dovevano rincorrerli per tutta Venezia».
Nella passata stagione, purtroppo, le api non sono sopravvissute, ora una nuova famiglia è stata accolta e Fra Tiziano spera di poter assaporare il suo primo miele bellunese.