Terna, via libera all’interramento sul Piave. Vivaio Dolomiti: «Ricorreremo al Tar»

Terna, via libera all’interramento sul Piave. Vivaio Dolomiti: «Ricorreremo al Tar»

«Ricorreremo al Tar contro questo provvedimento. Se qualche ente pubblico ci seguirà, bene, altrimenti andremo avanti da soli». Nuovo capitolo nella decennale battaglia di Vivaio Dolomiti contro il progetto di elettrodotto di Terna in Valbelluna.

Lo scorso 21 giugno il Mite (Ministero della transizione ecologica) ha pubblicato la conclusione della Via (Valutazione di impatto ambientale) in merito al progetto di “Razionalizzazione e sviluppo della rete di trasmissione nazionale nella media valle del Piave”. Il documento, indicando una serie di prescrizioni di dettaglio tecnico, in pratica dà il via libera a Terna a partire con il progetto, che ebbe l’ok dal Consiglio dei ministri il 14 febbraio 2018, con la prescrizione (oggetto della Via) di attraversare il Piave con cavo interrato .

Vivaio Dolomiti ribadisce la sua posizione: «Non siamo naturalmente contrari all’interramento della linea sotto il Piave – spiega Pastella – ma ci preoccupa quello che potrebbe avvenire prima e dopo. Con questo provvedimento Terna viene autorizzata di fatto, dopo aver attraversato il Piave, a collegarsi con la linea esistente, che attraversa la Valbelluna passando sopra scuole, case, luoghi sensibili. Nulla ci viene spiegato di cosa intende fare dal Piave in poi. Manca, come al solito, il progetto complessivo, dall’Austria fino a Scorzé. Certo l’interramento sotto il Piave è una miglioria, ma non basta».

Vivaio Dolomiti resta fermo sulla sua posizione: «La nostra non è una posizione ideologica a priori. Non siamo assolutamente contrari ad un nuovo elettrodotto. Serve al Paese ed è giusto farlo. Ma come Dio comanda, con tecnologie attuali, non con un progetto di vecchia concezione».

Pastella ricorda come nel 2018 il progetto fu approvato, ma con i pareri contrari di due ministeri. All’ok del Ministero del Ministero dell’Ambiente fece da contraltare il “no” del Dicastero dei Beni culturali, che rifacendosi all’articolo 9 della Costituzione scrisse nero su bianco che la tutela dell’ambiente e del paesaggio è sovraordinato a qualunque interesse di natura economica: «L’ambiente è la nostra risorsa principale – dice Vivaio Dolomiti – e va salvaguardato in ogni modo».

Pastella tira in ballo anche Provincia e Regione: «Al presidente Padrin venne assicurato, a parole, anche l’interramento della linea verso Vellai, ma nonostante le nostre insistenze non venne messo nulla per iscritto. E alla fine così è arrivato solo il contentino dell’interramento sotto il Piave». Vivaio Dolomiti annuncia il ricorso al Tar: «Lo abbiamo già pronto, ci sono 60 giorni a disposizione. Invito Comuni, Provincia ed enti vari ad unirsi a noi. Perché una volta passato il Piave il progetto non potrà più tornare indietro».

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