Tempesta Vaia, cambia il commissario. In arrivo Ugo Soragni

Tempesta Vaia, cambia il commissario. In arrivo Ugo Soragni

Troppo covid, anche per Zaia. L’emergenza sanitaria assorbe tempo ed energie. E così il presidente della Regione Veneto è costretto a lasciare l’incarico di commissario straordinario per l’emergenza Vaia. Al suo posto il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, ha nominato l’architetto Ugo Soragni, già direttore generale musei del ministero dei Beni Culturali, che opererà gratuitamente.

Era stato lo stesso Zaia a chiedere l’avvicendamento, per garantire un’efficace conclusione della gestione commissariale per la ricostruzione post  tempesta, che scadrà il prossimo novembre, a tre anni esatti dal cataclisma che sconvolse la provincia di Belluno.

«Ringrazio Fabrizio Curcio – dice Zaia – per aver recepito le indicazioni della Regione e nominato una figura di valore assoluto che, nel suo prestigioso e lungo curriculum annovera tra l’altro anche l’incarico, ottimamente svolto, di Commissario straordinario per la rassegnazione e la restituzione degli spazi del complesso della Reggia di Caserta».

«Fino ad ora – aggiunge Zaia  – abbiamo portato avanti un grande lavoro, con grandi investimenti e centinaia di cantieri, ma mantenere in una sola figura il carico di responsabilità decisionale sia rispetto a Vaia che al Covid, non sarebbe stata la scelta migliore. La Regione è a totale disposizione, con tutte le sue professionalità, del neo commissario».

A due anni e mezzo dall’evento, iniziato il 28 ottobre 2018, sono stati assegnati e totalmente impegnati circa 682 milioni di euro, con 931 cantieri ultimati o in corso per l’annualità 2019, e con altri 480 cantieri per l’annualità 2020, pari a 240,5 milioni di importo. Dei 931 cantieri a valere sul 2019, 467 sono già ultimati e 426 con i lavori in corso. Per l’annualità 2020 sono stati stipulati 464 nuovi contratti per un importo di circa 240 milioni e vari cantieri sono già conclusi. Sono stati inoltre imputati con l’ordinanza commissariale n. 14 del 29 settembre 2020 i 68 milioni di euro del Fondo di solidarietà assegnato dall’Unione Europea. I cantieri già realizzati ed in corso di verifica e rendicontazione sono più di 100.

«E così si continuerà – dice Zaia – fino a che le nostre montagne non torneranno a splendere come prima, per quanto possibile perché purtroppo i milioni di alberi abbattuti non li possiamo far ricrescere con la bacchetta magica né, come d’incanto, farli sparire tutti dal terreno». Su quest’ultimo fronte, circa l’85% del legname è stato venduto, e di questo il 50% portato via fisicamente.  Per il resto ci saranno bisogno di almeno 50 milioni di spesa per recuperare il legname che non ha mercato e non è vendibile senza costi.

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