L’Italia aspetta di conoscere il nome del nuovo presidente della Repubblica.
Nome su cui ancora non c’è una convergenza tra le varie forze politiche. E allora, nei primi giorni di votazioni, la maggior parte dei grandi elettori ha optato per la scheda bianca.
Ma non tutti. Qualcuno si è giocato la carta dell’ironia, votando profili del mondo dello spettacolo (Amadeus e Alfonso Signorini), della musica (Claudio Baglioni) o dello sport (il presidente della Lazio, Claudio Lotito). E nel baillame generale, alla seconda votazione, sono spuntati perfino due nomi bellunesi: quelli di Pierluigi Svaluto Ferro, sindaco di Perarolo di Cadore, e dell’imprenditore Alessio Bortolini (allenatore anche della Canottieri Calcio a 5).
Verrebbe da sorridere? Non proprio. Nulla contro le due persone votate, ovviamente. Ma la politica – in un momento storico caratterizzato da contagi, ricoveri, morti e da una crisi economica con risvolti pesantissimi – era chiamata a dare un segnale di compattezza. E di serietà. Era chiedere troppo? A quanto pare sì. E l’amara conferma arriva anche da quei voti bellunesi di cui avremmo fatto volentieri a meno.