SS50, via ai lavori sui cavalcavia di Busche e Santa Giustina

SS50, via ai lavori sui cavalcavia di Busche e Santa Giustina

Tra i malumori degli amministratori (che chiedevano un lavoro collegiale nella comunicazione ai cittadini) Anas ha annunciato ieri l’inizio dei lavori di manutenzione dei cavalcaferrovia di Busche e Santa Giustina, lungo la SS50. Il cantiere aprirà il 3 luglio. 

«Il piano degli interventi – scrive la società in una nota – prevede il consolidamento delle spalle dell’opera e la successiva demolizione e ricostruzione integrale dell’impalcato». I lavori sono necessari sia perché i due cavalcavia sono ormai in cattive condizioni di salute, sia per poter completare l’elettrificazione della linea ferroviaria Belluno – Feltre. Ed è proprio approfittando dello stop al traffico ferroviario (fermo fino al prossimo mese di ottobre) che è stato definito il programma degli interventi. 

«La fase iniziale dei lavori – spiega ancora Anas – che durerà circa 40 giorni, non comporta alcuna interruzione della circolazione, ma la deviazione della corrente di traffico in direzione Feltre su viabilità locale. I mezzi che viaggiano in direzione Belluno potranno transitare regolarmente sulla statale 50.L’andamento dei lavori e le successive fasi di cantierizzazione e di modifica alla circolazione saranno resi noti all’utenza con congruo anticipo».

«Premetto che i lavoro sono necessari – commenta Andrea Bona, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Feltre – proprio per le cattive condizioni del cavalcaferrovia di Busche, anche per il traffico notevolmente aumentato in questi anni». Spiega Bona: «Abbiamo concordato con Anas la soluzione che porterà il minor disagio, almeno nella prima fase dei lavori, che dureranno fino a metà agosto: in questa fase chi viaggerà verso Belluno potrà continuare a percorrere la strada come adesso, mentre per i mezzi in direzione Feltre è stata realizzata una bretella che si immette su via Sbarre, la vecchia statale».

I disagi saranno più grossi quando il cavalcavia verrà fisicamente demolito: «Ci scusiamo sin d’ora per i disagi, che saranno inevitabili – aggiunge Bona – ma non si poteva fare diversamente. Con la chiusura totale del cavalcaferrovia andranno studiate delle soluzioni alternative, ad esempio proprio con l’utilizzo della bretella per le auto e la deviazione del traffico pesante. D’altra parte il lavoro va fatto e va fatto adesso, con la chiusura della ferrovia».

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