Belluno a Mestre senza paura: «Ripartiamo dal secondo tempo col Monte»

Belluno a Mestre senza paura: «Ripartiamo dal secondo tempo col Monte»

Cancellare l’anonima prima frazione di domenica scorsa, costata peraltro la sconfitta (0-1 al polisportivo). E affrontare a petto in fuori la trasferta di Mestre, al cospetto di una delle compagini più attrezzate del campionato. Sono i due obiettivi con cui il Belluno torna in pista: domenica, infatti, è in programma il turno conclusivo di questo 2019 (palla al centro alle 14.30: arbitra Raffaele Gallo di Castellammare di Stabia).

Mister Stefano De Agostini, che sfida sarà?
«Senza dubbio difficile. Di fronte avremo un avversario che lotta per i playoff. Tuttavia, mi aspetto che la squadra ripeta il secondo tempo di domenica scorsa, contro il Montebelluna, e non regali 45 minuti. Riprendiamo un discorso interrotto e giochiamocela». 

Una fotografia sul Mestre?
«Ha una grande solidità e diverse individualità di spicco: d’altro canto, non si totalizzano 30 punti (in 18 giornate) per caso. In più, l’ambiente è molto bello e stimolante: il “Baracca” è un impianto storico, con tanto di curva e un tifo caloroso. Insomma, un bel clima». 

In settimana ha lavorato sull’approccio?
«È difficile lavorare su certi aspetti, dovrebbero essere naturali. Quando scendiamo in campo, ci vuole la consapevolezza che ogni minuto ha il suo valore: l’ultimo, ma anche il primo».

Avete appena ufficializzato l’ingaggio di Vincenzo Bellante: che cosa potrà portare di nuovo?
«È un elemento diverso da quelli che abbiamo già in rosa: piccolo, rapido, ha buone qualità e amplia le possibilità di andare a segno».

A proposito di gol: in termini realizzativi, la vera sfida è quella di trovare un’alternativa a Corbanese (12 i centri del “Cobra”: il capitano gialloblù ha segnato più della metà dei gol di squadra)?
«Questa è una casella che va colmata, ma hanno avuto un peso rilevante anche le tre reti a testa di Masoch e Salvadego».

A una giornata dalla fine del girone d’andata, è soddisfatto del rendimento dei suoi?
«Sì, 24 punti non sono pochi. Se dovessi dare un voto alla prima metà di campionato, sarebbe 6,5. Inutile fare voli pindarici: siamo stati costruiti per salvarci. E puntiamo a raggiungere l’obiettivo».

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