Quanto costa un trentino? Parecchio. Molto più di un veneto o un lombardo. E un altoatesino? Ancora di più. Quando si dice che gli autonomi sono ricchi, non è un caso: lo certifica lo studio del Mef sulla spesa regionalizzata, pubblicato pochi giorni fa.
I dati sono relativi al 2021 e circoscrivono quanto lo Stato spende in soldi e servizi sul territorio nazionale. La bilancia geografica pende decisamente su Trento e Bolzano. Nel calcolo pro capite, risulta che Roma spende 12.014 euro per un altoatesino, 9.981 euro per un trentino. E 4.372 euro per un veneto.
A guardare l’intera geografia della spesa regionalizzata, risulta che i veneti sono gli italiani meno costosi per le casse statali. E i bellunesi, veneti di periferia confinanti con i vicini ricchi? Da anni vedono i dirimpettai gozzovigliare. Da qualche mese sentono che Trento e Bolzano vorrebbero eliminare addirittura i Fondi Comuni di confine («Quei soldi servono a noi». Trento rivuole i Fondi di confine). E da qualche giorno si sono aggiunte le lamentele di un assessore trentino, perché Belluno è riuscita a piazzarsi a Sanremo a fare promozione turistica e territoriale, all’interno di uno degli eventi più grandi della Penisola. «Con i nostri soldi» dicono loro. Motivo? L’operazione delle Dolomiti bellunesi a Casa Sanremo è finanziata dal cosiddetto “fondo grandi eventi” della Provincia, con il supporto della Regione Veneto e – per l’appunto – del Fondo Comuni di confine. Un progetto che è stato analizzato a fondo e alla fine ha avuto l’ok di Trento e Bolzano all’interno del Comitato paritetico, quindi c’è la totale approvazione sull’uso di quelle risorse.
La notizia però è curiosa: per anni i bellunesi hanno lamentato la scarsità di risorse a loro disposizione per promuovere il territorio, mentre Trento e Bolzano ne avevano in abbondanza. Adesso la situazione sembra rovesciata. Questione di punti di vista, certo: perché alla fin fine, trentini e altoatesini rimangono i cittadini più “costosi” e coccolati d’Italia. Lo dicono i numeri.
E ai bellunesi non resta che guardarsi Sanremo. Anzi, per restare in tema musicale, devono fare come suggeriva Enzo Jannacci: «E sempre allegri bisogna stare, ché il nostro piangere fa male al re. Fa male al ricco e al cardinale: diventan tristi se noi piangiam».