Soccorso alpino, sempre più interventi. E il 40% sono persone illese

Soccorso alpino, sempre più interventi. E il 40% sono persone illese

Salvataggi in continua crescita, e non è servito nemmeno il covid a cambiare la tendenza. Sono stati 1183 gli interventi effettuati nel 2022 dalle stazioni del Soccorso alpino e speleologico del Veneto. Per capirsi, nel 2016 erano stati 925. E nel 2021, per fare un confronto più diretto, erano stati il 12,88% in meno. A fare la parte del leone, naturalmente, la delegazione bellunese, che ne ha portati a termine 861. I dati di un anno particolarmente impegnativo sono stati presentati ieri proprio nella sede bellunese del Cnsas dal presidente regionale, Rodolfo Selenati, affiancato dal delegato Alex Barattin.

Con l’aumento degli interventi crescono, è normale, anche le persone soccorse. Nel 2022 ne sono state recuperate 1.333, il 15% in più rispetto all’anno precedente, quando furono 1.156. Anche in questo caso il trend è in crescita, se si pensa che sei anni fa, nel 2016, le persone soccorse furono 1.006.

Aumenta anche il numero delle vittime. Nel 2022 sono state 70 le persone decedute in montagna, rispetto alle 63 del 2021, alle 49 di due anni fa e alle 54 del 2016. Ma nel conteggio rientrano anche le 11 vittime della tragedia della Marmolada del 3 luglio scorso, quando un’enorme massa di ghiaccio si staccò da Punta Penia travolgendo due gruppi di escursionisti in salita.

Il dato che fa più pensare è quello relativo agli illesi, ovvero le persone che chiamano in soccorso il Suem 118 senza un reale motivo sanitario, ma solo perché troppo stanche per proseguire, o perché hanno perso l’orientamento: lo scorso anno hanno formato un piccolo esercito di 569 unità, quasi il 40% del totale. Nel  2016, ad esempio, gli illesi furono “solo” 388.

E’ il segno, spiega il delegato per il Soccorso alpino bellunese, Alex Barattin, che le persone si approcciano alla montagna in maniera sempre più superficiale. Ma un’uscita in montagna, per quanto possa sembrare semplice, nasconde sempre delle insidie e va preparata con attenzione:

L’altro dato che salta all’occhio è l’abnorme numero di persone che si avventurano in montagna senza assicurazione. Nel 2022 il 94% degli escursionisti soccorsi ne era privo. Eppure si tratta di una spesa irrisoria, come spiega il presidente regionale del Cnsas, Rodolfo Selenati:

Anche perché soccorrere le persone ha un costo elevato: ogni minuto di volo dell’elisoccorso (che nel 2022 ha compiuto in totale 464 interventi, 381 tra le Dolomiti) brucia circa 120 euro. Soldi della collettività, che poi andrebbero rimborsati da chi ha richiesto l’intervento senza reale necessità.

Gli  illesi di cui sopra, per capirsi. Le fatture vengono emesse regolarmente: nel 2020 sono state 366, per un totale di 608mila euro; nel 2021 230, per 324mila euro; nei primi otto mesi del 2022 (l’ultimo dato disponibile) 173. Ma non tutte si riescono ad incassare: nel 2020 non ha mai saldato il conto il 25% degli italiani e il 35% degli stranieri; nel 2021 rispettivamente il 24 e il 38%; nel 2022 (ma il dato è ancora parziale) il 55% degli italiani e il 37% degli stranieri.

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