“Sistema Salva-gente”: scacco alla povertà in quattro mosse

“Sistema Salva-gente”: scacco alla povertà in quattro mosse

Si avvia alla conclusione il progetto “Sistema Salva-gente”, avviato nel 2019 dalla Cadore società cooperativa sociale, in collaborazione con altri enti e grazie al prezioso contributo di Fondazione Cariverona.

Coinvolti anche otto Comuni (Pieve di Cadore, Valle, Calalzo, Auronzo, Cibiana, Lozzo, San Vito e Santo Stefano), due Unioni montane (Centro Cadore e Comelico), l’azienda Ulss 1 Dolomiti e la Cooperativa Sociale “Le Valli”.

«In un anno difficile e complicato, il concetto di povertà ha assunto un significato ancora più esteso e multidimensionale – sottolinea il responsabile dell’area progettazione della Cadore Scs Michele Pellegrini -. Il progetto è stato un vero “salvagente” per l’area del Cadore e del Comelico, essendo l’espressione di un’idea di sviluppo territoriale inclusivo condivisa dai vari attori del territorio». 

Per dare risposta ai vari tipi di emergenza, le misure si sono articolate in quattro direzioni: povertà lavorativa (cinque soggetti disoccupati hanno lavorato oltre 6mila ore nelle stagioni nell’ambito della manutenzione ambientale); economica (realizzati circa 90 interventi a sostegno delle famiglie che hanno così potuto pagare bollette, spese mediche e affitti per oltre 12mila euro); domestica (24mila euro complessivi per due annualità). E sociale (rivolto a persone affette da demenza o da malattia di Alzheimer e alle loro famiglie). 

«Questa è la prima esperienza di progetto territoriale di contrasto alla povertà – conclude la presidente di Cadore Scs, Alessandra Buzzo – e ci lascia in dote una cabina di regia capace di intercettare in futuro nuove esigenze. La nostra speranza poi è che alcune delle misure promosse all’interno del progetto e rivelatesi particolarmente utili per i cittadini possano essere convertite in azioni strutturali». 

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