Siccità senza fine, a metà mese è caduto un quarto della pioggia prevista

Siccità senza fine, a metà mese è caduto un quarto della pioggia prevista

Due indizi fanno sempre una prova. E allora la siccità è non solo conclamata, ma diventa emergenza idrica a tutti gli effetti. Il primo indizio è l’ordinanza anti-sprechi della Regione Veneto: il governatore Zaia l’ha firmata nei giorni scorsi e il messaggio lanciato è chiaro, non ci si può permettere di perdere neanche una goccia d’acqua. Il secondo indizio invece arriva dall’ultimo aggiornamento del bollettino risorsa idrica, al 15 marzo.

Arpav registra nei primi quindici giorni del mese 17 millimetri di pioggia caduta. L’intero mese misura mediamente 65 millimetri. E già qui si intuisce la portata della carenza idrica. Se si allarga lo sguardo alla neve, però, si ha un quadro ancora più completo. Perché la pioggia scorre, la neve invece è il serbatoio naturale che diventa acqua giorno dopo giorno. E qui la situazione è drammatica: da ottobre al 15 marzo – rileva Arpav – si evidenzia un deficit di precipitazione nevosa del 40%, pari circa a 140 centimetri di neve a quota 2.000 metri, 110 centimetri a 1.600 metri, e 50-90 centimetri nei fondovalle dolomitici.

Le previsioni meteo non aiutano: nei prossimi giorni è previsto bel tempo, con sole alto e temperature in linea con la norma del periodo. 

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