Si perde sul Pizzocco con il cellulare agli sgoccioli: soccorso nella notte

Si perde sul Pizzocco con il cellulare agli sgoccioli: soccorso nella notte

Senza pila e con la batteria del cellulare agli sgoccioli. A più di tre ore di cammino dal primo presidio di civiltà. Deve aver provato qualche minuto di panico e terrore l’escursionista che domenica (23 ottobre) si è perso sul Pizzocco. Al calare del buio è riuscito a chiamare il 118 con la pochissima batteria rimasta. E dopo qualche ora è arrivata una squadra del Soccorso alpino per riportarlo a valle. 

La domenica dell’escursionista sfortunato (un 33enne di Cittadella) era cominciata al mattino, attorno alle 11. L’intenzione era quella di completare l’anello del Pizzocco, un giro molto impegnativo che richiede circa 7 ore: lungo il sentiero 852 dalla Val Scura a Passo Forca, passando al sentiero 851 da Passo Cimia, Forcella Intrigos, e discesa a San Gregorio. Solo che, giunto sul Pian di Cimia, il 33enne si era perso vagando a vuoto, per poi ritrovare la traccia solo al tramonto. Troppo tardi per farcela a tornare, anche perché il giovane era senza pila. 

I primi ad allarmarsi sono stati i famigliari dell’escursionista, che non l’hanno visto tornare e non riuscivano a mettersi in contatto con lui al cellulare. Sono stati loro ad avvisare il Soccorso alpino. Poi, dopo le 18, il 33enne è riuscito a chiamare il 118, fornendo la sua posizione giusto pochi istanti prima che il telefonino si spegnesse. 

A quel punto è partita una squadra veloce del Soccorso alpino di Feltre, mentre un’altra è andata in supporto. Con una squadra ferma a Forcella Intrigos a fare da ponte radio e garantire le comunicazioni, dato che oltre la rete è assente, i soccorritori hanno individuato e raggiunto verso le 22 l’escursionista. Il giovane stava bene ed era in grado di rientrare sulle sue gambe. Così, dopo averlo dotato di imbrago e frontale, i soccorritori lo hanno assicurato, visto il terreno difficile in cui si trovava. Con lui la squadra è quindi ridiscesa a valle, verso l’abitato di San Gregorio. L’intervento si è chiuso a mezzanotte e mezza.

foto d’archivio

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