Settimana della Protezione civile: sindaci “a scuola” di emergenze

Settimana della Protezione civile: sindaci “a scuola” di emergenze

L’esperienza di Vaia lo ha insegnato: la macchina dei soccorsi funziona se tutti gli ingranaggi sono ben oliati. L’epocale evento meteorologico che 4 anni fa sconvolse il Bellunese vide un costo tutto sommato limitato in vite umane (due le morti direttamente riconducibili alla tempesta) proprio grazie alla preparazione del sistema di Protezione civile, dalle opere di salvaguardia del territorio al lavoro di ogni singolo volontario.

Ma, per dirla con le parole del prefetto di Belluno, Mariano Savastano, «Si può e si deve fare sempre meglio». Ovvero bisogna continuare a studiare. E’ quello che saranno tenuti a fare domani molti sindaci bellunesi, convocati nella sede del Ccs (il centro di coordinamento dei soccorsi) ospitato nella sede del 14esimo Nucleo elicotteristi dei carabinieri per una giornata di workshop sul tema della gestione dell’emergenza. «In occasione della Settimana nazionale della Protezione civile – spiega il prefetto – abbiamo pensato di incontrare i 9 presidenti delle Unioni montane del territorio (nelle quali sono dislocati i centri di coordinamento locali) e numerosi sindaci per metterli al corrente di come funziona il sistema di Protezione civile».

Del quale, è bene ricordarlo, i primi cittadini sono le massime autorità comunali. Spetta a loro il compito di organizzare le cose all’interno del loro territorio. «Nella gestione delle emergenze, purtroppo sempre più frequenti, soprattutto in un territorio fragile come il nostro – aggiunge Savastano – è necessario l’apporto di tutti. A cominciare naturalmente dallo Stato, dalla Regione per arrivare ai sindaci e ai semplici cittadini, che devono mettere in atto i comportamenti di buonsenso che limitino al massimo i rischi».

Il prefetto porta alcuni esempi: «Se io, sindaco, so che nel mio territorio ci sono torrenti a rischio esondazione, devo essere consapevole del fatto che la pulizia periodica di tombini e caditoie può fare la differenza. E se molte case nel mio Comune hanno garage sotterranei, devo accertarmi che ci possano essere a disposizione delle pompe idrovore».

Per “allenare” all’emergenza i primi cittadini domani interverrà, per conto del Centro funzionale decentrato della Protezione civile regionale, Vincenzo Sparacino. Mentre Claudio Cerqua e Carlo Zampieri avranno il compito di illustrare il funzionamento delle nuove strumentazioni informatiche che da circa un anno hanno sostituito il vecchio sistema di raccolta e smistamento delle emergenze, ancora affidato a telefono, carta e penna.

Strumentazioni che poi troveranno posto nel nuovo Ccs, in corso di realizzazione all’interno degli spazi dell’ex caserma Toigo, a fianco della nuova sede dei Vigili del fuoco. Il progetto è pronto e ha ricevuto tutti i via libera necessari. «Ma ora bisogna passare alla fase costruttiva – conclude il prefetto – e per quella ci vorranno almeno un paio d’anni».

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