«Servizi e Fondi di confine alle famiglie contro lo spopolamento»

«Servizi e Fondi di confine alle famiglie contro lo spopolamento»

«Contro lo spopolamento servono servizi, agevolazioni fiscali e dedicare una parte dei Fondi di confine alle famiglie bellunesi». Questi i temi caldi al centro del confronto di ieri (27 marzo) tra il segretario provinciale della Lega, Andrea De Bernardin e il coordinatore provinciale di Forza Italia Dario Scopel. L’incontro, a Sedico, prosegue il tour di chiacchierate con i referenti territoriali dei partiti che l’esponente della Lega bellunese ha avviato subito dopo la sua elezione. 

«Con Dario ci conosciamo da anni, siamo entrambi sindaci – ricorda De Bernardin – e condividiamo per questo problemi e battaglie che, spesso, ci vedono schierati dalla stessa parte». 

Sul tavolo le grandi questioni del territorio, dall’organizzazione delle istituzioni, della Provincia e dei Comuni, alla sanità, alla viabilità, fino alle Olimpiadi e ai Fondi di Confine.

«Cappello di tutto è lo spopolamento, conseguenza e causa di tante fragilità che viviamo nel Bellunese – commenta De Bernardin -. È stata una chiacchierata positiva, i nostri due partiti di appartenenza sono stati più volte alleati a livello nazionale, ma anche regionale e locale, va da sé che trovarci d’accordo su tante questioni è stato quasi naturale». 

«Siamo d’accordo, per esempio, nel pensare che la fusione dei Comuni non possa essere la panacea a tutti i mali – prosegue il segretario della Lega – e che si debba tornare il prima possibile a una Provincia elettiva, perché l’ente possa essere nuovamente e pienamente operativo. Vorremmo entrambi che le Olimpiadi avessero ricadute su tutto il Bellunese, in termini di economia e di infrastrutture, e pensiamo sia fondamentale batterci per agevolazioni fiscali tali da favorire il mantenimento della nostra popolazione sul territorio e l’arrivo, anche, di nuove famiglie. Il nostro compianto senatore Paolo Saviane si era speso per l’istituzione, qui, di una Zes: crediamo sia necessario portare avanti l’iter che aveva avviato». 

«Abbiamo toccato i temi su cui, di fatto, si gioca il futuro del nostro territorio – commenta Scopel -, in primis l’organizzazione istituzionale dei nostri enti, parlo della necessità che la Provincia torni a essere elettiva. Non è infatti pensabile che i sindaci, già impegnati a tempo pieno nella gestione dei loro comuni con tutte le conseguenti responsabilità, possano avere il tempo di lavorare e gestire anche l’importante partita dell’organizzazione strategica del territorio provinciale. La politica deve riprendersi questo ruolo. Non solo, abbiamo ipotizzato strumenti e modi per sostenere le famiglie bellunesi, come una fiscalità agevolata e l’utilizzo di una parte dei Fondi di Confine per servizi e iniziative a favore della quotidianità dei cittadini».

E poi, naturalmente, il grande tema della sanità per il quale De Bernardin e Scopel auspicano la convocazione degli Stati generali per affrontare insieme, sindaci e Ulss, la riorganizzazione. «Siamo consapevoli di quanto sia impensabile, oggi, avere una sanità stile anni Ottanta – dichiara De Bernardin -; non è più possibile assicurare gli stessi servizi di vent’anni fa, con la piena operatività di reparti ed equipe medica in tutti gli ospedali, anche in quelli periferici, per questo dobbiamo sederci e parlarne, perché la riorganizzazione sia razionale ed efficace». 

«Frenare lo spopolamento significa anche aiutare le famiglie attraverso la difesa dei servizi – conclude Scopel -; il Bellunese rappresenta il 20% della superficie veneta, le distanze tra le valli sono ampie e determinanti per studiare una sanità efficace e accessibile a tutti».

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