Senza candidati locali, ma il gazebo della Lega non manca

Senza candidati locali, ma il gazebo della Lega non manca

Ha preso il via al lago di Santa Croce, la campagna della Lega per le politiche del 25 settembre. Sotto il gazebo, accanto ai militanti e a diversi giovani, anche Ingrid Bisa, candidata alla Camera nel collegio Veneto 1, e il deputato bellunese Mirco Badole. «Una bella occasione per essere presenti sul territorio, incontrare la popolazione e rassicurarla sul nostro impegno a favore della montagna», commenta Badole, che evidentemente ha smaltito la delusione per l’assenza di bellunesi in lista, dopo gli sfoghi consegnati alla stampa locale una settimana fa.

Tra i temi affrontati, quello dell’occhio di riguardo che il prossimo governo dovrà riserva alla provincia. «Non abbasseremo l’attenzione, prenderemo contatti fin da subito con gli eletti e presenteremo la nostra agenda di obiettivi per la montagna», commenta infatti il commissario della Lega Franco Gidoni. I grandi temi delle terre alte bellunesi, assicurano dal partito, saranno portati avanti monitorando i lavori del Parlamento e creando legami con i rappresentanti a Roma. Dal caro energia che in montagna pesa di più che altrove, allo spopolamento alle risorse per manutenzionare e mantenere in sicurezza un territorio difficile e sempre meno abitato, il gruppo porterà avanti le istanze affinché la provincia sia sempre nell’agenda del prossimo governo. 

«Qui il costo della vita è più alto che in altre zone d’Italia e, anche se il Bellunese è in Veneto regione notoriamente ricca, è da considerare al pari delle aree interne della Sardegna o dell’Aspromonte – commenta la consigliera regionale della Lega, Silvia Cestaro -. Qui c’è bisogno di un’attenzione diversa, di deroghe e aiuti per dare alla gente la possibilità di vivere e di restare, farlo capire a Roma e monitorare costantemente l’azione sarà il nostro impegno da qui ai prossimi anni. L’ente Regione ha dato fondo a tutte le possibilità del bilancio ed è ancora in attesa di avere dallo Stato i fondi spesi per l’emergenza Covid. La Provincia è stata svuotata di risorse e compiti da una legge assurda e i sindaci sono da sempre in prima linea, a farsi carico di tutto con sempre meno soldi, come moderni don Chisciotte con armature di cartone. Non si fanno le nozze con i fichi secchi, qui c’è bisogno di aiuti concreti e non parlo di fondi ma di proposte, leggi, deroghe in grado di dare risposte alla gente delle terre alte. L’inverno si avvicina, in montagna è più lungo e freddo che altrove. Non servono grandi elucubrazioni, servono azioni semplici come sconti su gpl, legna e pellet».

«Le istanze del nostro territorio le conosciamo bene, siamo ben rappresentati dai sindaci che quotidianamente sono in prima linea nelle nostre comunità – conclude il commissario provinciale -, questa capillarità e questa rappresentanza sono da sempre la nostra forza e lo saranno anche ora a Roma, dove ci faremo sentire e dove porteremo le nostre richieste, attraverso i rappresentanti che saranno eletti».

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