«Scuola libera e senza mascherine»: nasce il gruppo “Logicamente”

«Scuola libera e senza mascherine»: nasce il gruppo “Logicamente”

 

Si chiama Logicamente ed è un gruppo spontaneo di persone, genitori e insegnanti uniti per la difesa della vita e della dignità dei bambini. Lo scorso 13 giugno, in piazza dei Martiri a Belluno, in occasione del flash mob, hanno promosso una raccolta firme per una «scuola garantita, libera e senza mascherine». 

 

– Per settembre si ipotizza un rientro in classe con mascherine, distanziamento e insegnanti pronti a intervenire se i bambini si avvicinano fra loro. Stiamo parlando del divieto di passarsi una penna o di scambiarsi una figurina a ricreazione e vigilare su quello che è la normalità di relazione tra bambini e adolescenti in crescita.

– Controlli delle temperature all’ingresso delle aule, mascherina obbligatoria e isolamento in caso di sintomatologia compatibile con il Covid (quindi qualsiasi sintomatologia, anche un banale colpo di tosse). 

– Chi sta ideando queste misure, che limiteranno in modo irreparabile i rapporti fra i bambini, con sicure ripercussioni sul loro equilibrio, non ricorda probabilmente cosa significhi essere ragazzo o bambino. 

– La vita di ogni ragazzo e di ogni bambino ha senso solo nella socializzazione e nella libertà delle emozioni. Se manca questo, stiamo semplicemente negando ai nostri figli la possibilità di vivere una vita dignitosa.

– Genitori e insegnanti di tutta Italia stanno facendo rete preoccupati per le probabili conseguenze a livello psichico che comporterebbe per i bambini non poter interagire.

LA RICHIESTA

Chiediamo a tutti i sindaci della provincia di Belluno di scrivere al presidente del Consiglio dei Ministri, alla ministra Azzolina, all’assessore regionale Elena Donazzan per far sapere a noi genitori e insegnanti quali siano i motivi reali che giustifichino tali misure. 

In particolare, chiediamo che tutti i sindaci chiedano al premier, e a chi di competenza nella Regione Veneto, di far sapere alla propria comunità qual è l’esatto numero di tamponi fatti in Italia fra 0 e 18 anni, quanti fra questi sono risultati positivi, quanti hanno avuto sintomi e quanti presentano complicanze dovute al contagio da Covid-19 che non fossero già affetti da patologie pregresse. 

Crediamo che solo numeri esorbitanti di bambini contagiati, che pare non risultino in nessuna parte d’Italia e del mondo, possano giustificare scelte di questo tipo, discriminando i bambini e sacrificare la loro libertà di vivere e compromettendo il loro sviluppo psicofisico.

Siamo molto allarmati anche per la situazione dello sport di base, che in questa situazione risulta difficilmente praticabile, compromettendo ed isolando ancora di più bambini già traumatizzati. 

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